Riceviamo e pubblichiamo
Leggendo le cronache politiche di questi giorni, ci siamo accorti di un dettaglio curioso: a Tarquinia Forza Italia ha più referenti istituzionali di vario livello che elettori.
Non sappiamo se per sostenere Pietro Mencarini o per affossarlo sono intervenuti in massa, da Bacocco a Gasparri, a tesserne le lodi: peccato che in città il partito sia un’entità astratta che solo venti giorni fa ha scelto come proprio rappresentante Marcello Maneschi, unico di tutta la gerarchia che non ha ancora deciso con chi schierarsi.
Comunque prediamo atto che anche il progetto politico legato a Pietro Mencarini è chiaro e coerente: atto primo, Fanucci, scoperto che i suoi stessi uomini facevano incontri per cercare un candidato al suo posto, fa un passo indietro per lanciare Mencarini, ma questi impiega una settimana a sciogliere le riserve; atto secondo: il candidato si presenta come candidato della società civile, ma in due giorni ogni livello della politica provinciale e regionale lo battezzano, smentendolo e dimostrando come sia una scelta cercata e voluta dall’alto e dalla politica, con buona pace di Rinnova e del cambiare si po’.
L’atto terzo, quello finale, ci pare si scriva da solo: come lo spiegherà, il buon Pietro, ai suoi sponsor politici viterbesi e romani, quelli che hanno fatto a gara a mettere il cappello sulla sua candidatura, che Tarquinia ha bisogni e necessità divergenti dai loro?
Come spiegherà, ad esempio, a Daniele Sabatini – uno dei più lesti ad individuarlo come figura con “le caratteristiche che riteniamo necessarie” – che Tarquinia non vuole la Trasversale sulla Valle del Mignone, a più riprese anche di recente sponsorizzata dal consigliere regionale viterbese?
Ecco la differenza tra un progetto per la città ed una corsa ad accaparrarsi un nome: noi siamo chiari su questo tema sin dal primo giorno, indipendentemente e se servirà in contrasto con chi vorrà imporre le scelte al territorio. Noi, e lo ribadiamo, siamo contro il tracciato verde ed a favore di un’opera che rispetti il territorio, i cittadini e la volontà di Tarquinia, salvando aree peculiari per ambiente e biodiversità e garantendo uno svincolo per la città.
Ora sentiamo sul tema cosa hanno da dirci Sabatini, Marini, Gasparri ecc, altrimenti è lecito pensare che di Tarquinia e dei suoi cittadini gli importi poco, se non quando c’è da fargli oggetto dei propri giochi di potere.
Antonio Vicari