Riceviamo e pubblichiamo
Uno accanto all’altro, insieme al sindaco Mauro Mazzola e al segretario provinciale Andrea Egidi, si sono presentati questa mattina, nella Sala Capitolare degli Agostiniani di San Marco, i tre candidati a sindaco alle primarie del Partito Democratico di Tarquinia: Sandro Celli, Anselmo Ranucci e Piero Rosati. Ad aprire la presentazione, il segretario Egidi, che ha sottolineato come il quadro politico sia profondamente cambiato rispetto a pochi anni fa: «Il circolo “Domenico Emanuelli” ha deciso di non scegliere all’interno della sezione il candidato. Dopo dieci anni di buongoverno, in cui Tarquinia ha cambiato volto ed è tornata avere il ruolo che le compete, ha ritenuto più opportuno dare voce ai cittadini, attraverso le primarie, che sono uno strumento di partecipazione e condivisione. Ai tarquiniesi dico di prestare attenzione, a non credere a chi racconta frottole nel tentativo di boicottare le primarie. Chi non si riconosce nelle nostre scelte il 26 febbraio non venga a votare».
La parola poi a Ranucci: «Chiunque sarà il vincitore Tarquinia è in buone mani. È la prima volta che nella nostra città si faranno le primarie. Potevamo scegliere nelle “segrete” stanze. Invece abbiamo deciso di dare la parola ai cittadini. Nessuno dei candidati ha parlato male dell’altro e la sfida è caratterizzata dalla massima correttezza. Non temo gli “inquinamenti”. I tarquiniesi sono cittadini intelligenti. Chi verrà votare lo farà perché si riconosce nei valori del centro sinistra o perché ha fiducia nei candidati».
Quindi Rosati: «Le primarie sono un grande strumento di democrazia e, soprattutto, di condivisione e coinvolgimento dei cittadini. Tante cose sono state fatte in questi dieci anni e occorre seguire la strada intrapresa, perché molto ancora può essere fatto per Tarquinia e il suo territorio. Se sarò io il vincitore bene, altrimenti metterò anima e corpo nella campagna elettorale a fianco del candidato sindaco. Mi auguro una grande partecipazione il 26 febbraio».
Quindi Celli: «Non penso che le primarie possano essere “inquinate”. I tarquiniesi sono intelligenti. Decidono con la propria testa. Per amministrare Tarquinia non bastano passione ed entusiasmo, sebbene siano importanti. Serve anche una sicurezza. In questi dieci anni abbiamo amministrato, con limiti e punti di forza, ma siamo sempre stati onesti, trasparenti e motivati ad anteporre l’interesse generale a tutto. La città non è terra di conquista da parte di chi viene non si sa bene a fare cosa».
Intervento di chiusura affidato al sindaco Mazzola: «Ero inizialmente contrario alle primarie ma ora mi devo ricredere. Sono stati bravi fino a oggi i tre candidati a portare avanti una sfida leale e appassionante. Sono persone capaci, serie e oneste. Fino al 26 febbraio sarò equidistante. Subito dopo mi metterò a disposizione di chi sarà scelto dai tarquiniesi, anche con la mia candidatura come semplice consigliere comunale. La certezza è che chiunque sarà il vincitore, Tarquinia è comunque in buone mani. È vergognoso invece per i tarquiniesi che si scelgano candidati provenienti da fuori, perché nella nostra città ci sono persone valide in tutti gli schieramenti. I nostri candidati sono però i migliori. Infine una considerazione: la macchina amministrativa, come chiede qualcuno, va modificata, ma ai cittadini dobbiamo dire che esistono leggi, regole da rispettare e ciò la rende molto più complessa di quanto qualcuno “ama” descriverla».