Riceviamo e pubblichiamo
A poco più di una settimana dal voto delle primarie, i tre candidati del Partito Democratico di Tarquinia Sandro Celli, Anselmo Ranucci e Piero Rosati saranno insieme, con il sindaco Mauro Mazzola e il segretario provinciale Andrea Egidi, per la presentazione del 18 febbraio, alle ore 11.30, nella Sala Grande degli Agosiniani di San Marco, alla Barriera San Giusto.
«Considero le primarie il metodo più democratico per tutti i cittadini, anche per quelli che a giugno non voteranno PD. – afferma Celli – È giusto che anche loro abbiano voce ma, come ha detto il segretario provinciale Egidi, non potranno gli esponenti dichiarati di altri partiti. I candidati a sindaco sono tutti degni di poter ricoprire l’incarico di guida della coalizione di centrosinistra, certamente ognuno nel suo stile, ognuno diverso dall’altro nel modo di approcciarsi con i cittadini e con le problematiche. Il programma che si porterà avanti, però, è univoco ed è quello di centrosinistra, che sarà condiviso con la coalizione. Quello che voglio è che vi sia la massima condivisione e che vi sia al centro la persona. È la cosa più importante, le differenze le farà la persona stessa, ma non rispetto al programma».
«Vivo le primarie con grande disagio. – afferma Ranucci – Sono uno straordinario momento di democrazia e libertà ma ti mettono a confronto con amici che stimo moltissimo. Nelle nostre contraddizioni, distinguo e posizioni diverse, siamo l’unico partito che fa scegliere i propri candidati ai cittadini, liberamente. Spero che sia una giornata di festa, senza inquinamenti e infiltrazioni. Poi vinca la democrazia. Se accadesse di perdere nessun problema. L’importante è che il vincitore metta l’interesse generale sopra ogni cosa, combatta l’immoralità, l’affarismo e non veda Tarquinia come terra di conquista».
«Finalmente primarie a Tarquinia, una festa della democrazia. – dice Rosati – La gente può scegliere il suo sindaco rompendo con una consuetudine, insopportabile della politica, che vedeva le segreterie dei partiti presentare e imporre il candidato senza nessun tipo di condivisione. Chi perderà quindi avrà comunque vinto, perché avrà vinto la democrazia, lo stile politico, la trasparenza. Il vero vincitore saranno comunque Tarquinia e i suoi abitanti. L’auspicio che via sia una grande partecipazione, rendendo unico questo evento».