Una sconfitta inattesa, un responso dato dai tarquiniesi che suona come una violenta bocciatura per l’amministrazione uscente ed il partito che più l’ha rappresentata in dieci anni: dopo il risultato del primo turno elettorale, ieri per la prima volta si è riunito il direttivo del Partito Democratico per discutere del passato recente, iniziando a tirare le somme ed analizzare i risultati, del presente e del futuro.
Assente il candidato sindaco Anselmo Ranucci, che ha già annunciato il suo ritiro dalla vita politica, la segreteria per nome del segretario Maria Laura Santi ha presentato le dimissioni, però respinte dal direttivo. Semplice le motivazioni: innanzitutto la necessità di non lasciarne sguarnita la leadership del partito in un momento così duro, poi la consapevolezza che questa segreteria – cronologicamente giovane, già che si insediò lo scorso marzo – ha sin qui svolto un mero lavoro organizzativo, senza dettare alcuna propria, autonoma linea politica. Per quanto riguarda l’analisi del voto, il direttivo ha scelto di riaggiornarsi a dopo il ballottaggio, ritenendo non opportuno esprimersi prima.
L’opera di ricostruzione, quindi, dovrebbe ripartire dal 26 giugno, anche se qualche straccio è già volato tra interviste, sfoghi su Facebook e sassolini tolti: il tutto cercando di capire cosa sarà, da domani, di un partito che oggi pare ridotto ai minimi termini anche in termini di apprezzamento popolare cittadino. A tal proposito, una volta conclusosi il turno elettorale, lextra.news chiederà delle interviste ai protagonisti degli ultimi anni della vita politica di sinistra tarquiniese, a livello cittadino e provinciale: dai segretari a chi ha ricoperto incarichi amministrativi.