Riceviamo e pubblichiamo
Esperienza è un termine statisticamente diffuso nei dibattiti del presente: viene citato a profusione in riferimento all’esperienza politica delle persone, a detta di alcuni carente nelle nuove compagini che si affacciano ora sul panorama politico tarquiniese.
Di quale esperienza si parla? Di quella che ha consentito alle amministrazioni precedenti di raggiungere l’attuale livello? Quella dell’approssimazione e della noncuranza che ha portato il Paese ad uno stato di semi-degrado?
No, grazie. Di questo tipo di esperienza facciamo volentieri a meno. L’esperienza che ci interessa, l’unica di cui abbia senso parlare, nasce, si consolida e si perfeziona con il lavoro, con l’analisi attenta ed onesta del nostro territorio, con il confronto continuo con la cittadinanza, con l’affrontare quotidianamente ogni tipo di questione, con un’oculata pianificazione nel breve, medio e lungo termine, con un’organizzazione efficiente e con un metodo efficace, propedeutici ad ogni tipologia di azione politico-amministrativa.
Se l’esperienza che bisogna possedere è quella di chi ci ha preceduto, riteniamo sia doveroso invertire la tendenza e puntare di slancio in un’altra direzione, quella a noi più congeniale, possibilmente senza più tornare a voltarsi indietro. Avvalendosi di mere constatazioni sullo stato attuale di Tarquinia, possiamo veramente credere che godano di una superiore capacità amministrativa persone in “politica” da decenni che continuano a concorrere alle tornate elettorali predicando la loro “vocazione” per il bene dei concittadini?
Possiamo veramente uscire dalle logiche delle inutili chiacchiere, che ora più che mai infastidiscono oltremodo, e da grotteschi atteggiamenti pavoneggianti; chi ha occhi sufficientemente aperti sa benissimo quanto queste piume siano scolorite e quanto difficilmente queste commedie possano essere prese sul serio.
Tarquinia ha bisogno di concretezza, quella di organizzare il Paese secondo criteri virtuosi promuovendone una crescita organica nel breve, medio e lungo periodo. Tarquinia ha bisogno di guardare lontano, per poter ammirare se stessa nel futuro prossimo con orgoglio e soddisfazione. Non si può aver paura di cambiare, in questo frangente, e non è questo il momento di nasconderci: siamo un gruppo di persone comuni mosse dall’urgenza di iniziare insieme alla Comunità Tarquiniese un percorso nuovo, condiviso e di radicale cambiamento ed è questa l’esperienza che vi invitiamo a vivere.
Isabella Alessandrucci