Riceviamo e pubblichiamo
E’ iniziato il “balletto” della sottoscrizione degli “impegni elettorali”. Precisiamo immediatamente che noi, di “Una Primavera per Tarquinia”, non aderiremo alla corsa per tentare di captare la benevolenza degli elettori con simili metodi: abbiamo troppo rispetto per coloro che sono stati, ampiamente e ormai storicamente, trascurati, bistrattati e, sostanzialmente, ignorati per decenni.
La nostra proposta ha un respiro più ampio e riguarda l’intera Comunità che ha, questa volta, l’occasione per cambiare pagina rispetto a quanto ha già vissuto e pagato amaramente. Perciò, anche nei modi con i quali la cittadinanza è invitata a dialogare e confrontare le proprie idee e le proprie aspettative, anche di ogni singola persona o per categorie, con il nostro progetto, intendiamo distinguerci ed essere chiari.
L’apertura al dibattito e al confronto è, da parte nostra, totale, purché questa avvenga con la massima disposizione al ragionamento reciproco, diretto e franco, cioè senza “pacchetti” preconfezionati o “diktat” da sottoscrivere o accettare. Chi intendesse proporsi in questi ultimi termini, per semplificare e snellire, può rivolgersi altrove. Non ci presteremo quindi alla “spezzettatura” minuta degli interessi generali della Comunità; “spezzettatura” che riteniamo essere uno degli strumenti più efficaci per quel genere di politica che vogliamo contrastare e combattere.
Frazionare e tentare di illudere ogni singola categoria economica e sociale risulta essere, sin dai tempi più antichi, lo strumento più efficace per “imperare” e per togliere così ogni potere decisionale a chi verrà poi amministrato. Sottrazione fatale per chi, quindi, non avrà più, dopo il voto, alcuna facoltà di intervenire sul proprio destino da cittadino. La nostra idea di riconsegnare autorità e una parte di potere ai Cittadini invece, attraverso lo strumento della “Proposta di modifica dello Statuto comunale”, resta il “faro” che illuminerà la strada della nostra azione politica.
Per questo anche noi, nella elaborazione della modifica dello Statuto, abbiamo individuato delle “categorie” nelle Consulte ma, queste, sono portatrici di interessi generali e trasversali e non contemplano, perciò, la predominanza o l’ingerenza di gruppi né di specifici individui.
Abbiamo invitato più volte tutta la cittadinanza, aprendo le porte a chiunque avesse a cuore le sorti di questo nostro territorio, per costruire insieme un percorso diverso, alternativo ai metodi e alle modalità di gestione della Città ossia a ciò che da troppo tempo la sta appassendo come una pianta di fiori trascurata e assetata; abbiamo affrontato temi che riguardano istanze collettive, non individuali o personali, e con questi ci siamo confrontati e messi in discussione per proporre sostanza, partecipazione e voglia di riscatto da una situazione che, con la riproduzione di vecchi e infruttuosi schemi, è destinata a far stagnare ulteriormente l’intero sistema cittadino.
Per questo e ancora altro, ribadiamo che non ci accoderemo a quanti intendono procedere nel senso delle “sottoscrizioni” né lasceremo che l’interesse generale sulle presenti problematiche del territorio venga diluito da fattori devianti dai nostri intenti. La Città ha bisogno di molto di più delle lamentele postume.
Isabella Alessandrucci
Candidata sindaco “Una Primavera per Tarquinia”