“Ho una dignità che intendo difendere e tutelare. Proprio per questo è doveroso fare chiarezza, dopo tanto silenzio, per rispetto degli elettori che mi hanno dato fiducia e verso la cittadinanza intera”. Esordisce così il consigliere comunale Stefano Zacchini nella nota con cui respinge le accuse ricevute a mezzo stampa nelle scorse settimane.
“Non esiste alcuna mia pendenza nei confronti dell’Amministrazione Comunale – afferma Zacchini nel comunicato – ed il ricorso di cui si parla ripetutamente, relativo all’appello avverso la sentenza n°790/2016 del Giudice di Pace, è un atto che porta la firma di mio fratello Sandro Zacchini, i cui effetti giuridici non avrebbero potuto ricadere di certo sulla mia persona. La determinazione n.10190 del 30-12-2016 si riferisce invece ad un contenzioso già passato in giudicato e quindi non pendente”.
“In campagna elettorale – conclude Zacchini – abbiamo conosciuto bene i metodi usati da certe persone nello svolgere la propria azione politica e amministrativa; fortunatamente sono e siamo lontani da simili atteggiamenti che di certo non aiutano la crescita di dialogo e di idee che necessariamente un amministratore deve avere”.
“La diffusione della notizia – prosegue la nota – così come proposta ha colpito soggetti e persone (mi riferisco alla totalità della mia famiglia) del tutto estranei alla questione politica e che sono tirati in ballo per il solo scopo di infangare e screditare. Proprio per questo, nell’intento di convincere il lettore della bontà delle false notizie sul mio conto, si è addirittura pubblicata un’ordinanza (la n. 9714 del 29 settembre 2016), emessa dal Comando di Polizia Locale relativa ad un soggetto giuridico che nulla ha a che vedere con il Ditirambo. Questo comunicato stampa, che segue quello a firma del Sindaco Mencarini, credo abbia informato correttamente la cittadinanza sulla questione ed è mia intenzione d’ora in poi dare riscontro solo alle critiche costruttive che nella dialettica politica sono e saranno sempre ben accette”.