Riceviamo e pubblichiamo
Sconcertante e preoccupante il silenzio che ha seguito la candidatura di Renato Bacciardi a sindaco di Tarquinia.
Fratelli d’Italia a Tarquinia è una realtà che si sta organizzando in questi giorni, partendo da un sorprendente risultato ottenuto alle ultime europee sopra la media nazionale. Tutto ciò senza fretta di ottenere poltrone alle prossime comunali del 2017, impegnata ad individuare con cura le persone che dovranno lavorare coese ad un progetto serio e lungimirante, esclusivamente per il bene di Tarquinia. Perché se è vero che ci sia disaffezione nei confronti dei partiti o della politica in genere, ritengo che i partiti siano fatti e si identifichino con le persone che lo compongono.
Nonostante questo momento importante, ritengo doveroso fare all’ex vicesindaco Bacciardi alcune domande. Cosa ha fatto Bacciardi nei tanti anni che ha amministrato la nostra città? E poi, data per scontata la consapevolezza da parte sua di non poter essere eletto senza l’appoggio di altre parti politiche, e prendendo incautamente per vera la frattura con il PD, come pensa di poter avvicinare a se parti del centrodestra presentandosi con il simbolo dei Mo.Ri, costola del PD? Al massimo potrà attrarre a sé, spero, i soliti, noti personaggi da sempre avvezzi a sorprendenti trasformismi, che trovano spazio e linfa vitale proprio in quella disaffezione verso la politica e conseguente sparizione dei partiti. Quali sono i programmi ed i progetti per Tarquinia con i quali aggregarli? E quali credenziali ha dimostrato di avere per attuarli in 10 anni di governo del nostro territorio? Come si giustificano, lui ed i suoi colleghi del PD, per aver usato l’Università Agraria, che ancora ne paga le conseguenze, per misurarsi proprio in vista delle comunali? Ed infine, viste anche le sue migrazioni passate da una parte politica a quella opposta, come fidarsi di lui? Come escludere una finta contrapposizione ad arte studiata con la parte del PD del suo amico Mazzola?
Io, come molti cittadini, attendo risposte, e mi auguro che il centrodestra trovi compatto un candidato valido per approfittare di questa teorica spaccatura del centrosinistra. Vorrei anche ricordare a tutti che mancano ancora 6 mesi alle elezioni, e Tarquinia ed i tarquiniesi non possono mettersi in stand by fino al prossimo maggio. Il paese ed i suoi cittadini sono gravati da problemi inderogabili.
Trump insegna, il mondo sta mutando, la società civile ha bisogno di cambiare, di perseguire un sogno, di uscire da questa palude in cui si trova da troppo tempo ormai; ha bisogno di votare una persona che riconosca come capace a migliorare la città, ma soprattutto a risolvere i problemi propri e dei propri figli. La gente, a Tarquinia come ovunque, non vota più tizio perché gliel’ha detto Caio, e non sceglie più Caio perché meno peggio di Tizio, piuttosto non vota, od esprime un voto di protesta.
Amici del centrodestra, voi almeno accorgetevene per tempo, non dopo una notte, un’altra notte, ad assistere sorpresi e smarriti al conteggio dei voti espressi da una società stanca e sfinita. Tarquinia ed i tarquiniesi non possono permettersi altri 5 anni così, anzi, vista la recente esperienza dell’Università Agraria, neanche 5 mesi!
Fratelli d’Italia – Tarquinia
Massimo Mottola