Riceviamo dal Movimento Civico per Tarquinia e pubblichiamo
Ritornando al tema delle vicende che accadono nella nostra città in questo periodo, vorremmo rendere note due notizie in merito a situazioni in atto in Località San Giorgio che interessano dei terreni gestiti dall’Università Agraria di Tarquinia.
La prima è avvenuta alla fine del mese di febbraio, dove, presso la sede dell’Università Agraria di Tarquinia si è tenuto un incontro tra gli amministratori dell’Ente ed i responsabili della società Oasi San Giorgio s.r.l.s., la stessa società che è titolare di una concessione sulla pineta dell’Università Agraria sita in località San Giorgio. Per riassumere: “la storia della suddetta concessione risale al 2015, quanto venne assegnata alla predetta società nel mese di settembre (2015), con l’impegno della stessa ad ottenere tutti i permessi utili ai fini della realizzazione di un progetto di sistemazione e riqualificazione della pineta entro quattro anni dalla data della concessione, con possibilità di proroga di altri due, se necessari.
Nel 2018 l’Università Agraria inoltrò alla Regione Lazio la richiesta di sdemanializzazione della pineta e contestualmente inoltrò al Comune di Tarquinia una richiesta di variante puntuale al PRG vigente.
La richiesta di sdemanializzazione venne fatta alla Regione Lazio che è ancora in corso di perfezionamento mentre, per la richiesta alla variante puntuale al PRG il Comune rispose nel 2019 a penna del Commissario Straordinario che: “…tale proposta e valutazioni in merito sarebbero state affrontate dall’amministrazione comunale successivamente eletta”, ossia quella attuale”.
Ritornando alla riunione di fine febbraio u.s., sembrerebbe che, in tale circostanza, gli amministratori dell’Università Agraria abbiano reso noto, con toni e atteggiamenti fermi e poco conciliatori, l’intenzione di respingere la richiesta della proroga di due anni per la concessione in oggetto. È da precisare che la concessione in oggetto è stata regolarmente sottoscritta dalle parti con atto pubblico notarile!
A tal proposito nasce un quesito! Nel caso in cui la richiesta di proroga fosse formalmente rigettata da parte degli attuali amministratori dell’Università Agraria e la società in oggetto, nel suo pieno diritto, dovesse pretendere i danni per il mancato rispetto dei termini previsti nella concessione, chi li pagherà? Perché su un progetto di riqualificazione e sviluppo turistico si opta per un netto “dietrofront” soprattutto in una zona dove non c’è nessun tipo di attività e attrazione turistica?
La seconda vicenda, si è manifestata alcune settimane fa, quando, in pieno allarme epidemiologico, la Regione Lazio – Direzione Regionale Agricoltura – esprime: “…parere favorevole riferito esclusivamente al regime giuridico dei terreni al fine di garantire l’interesse generale della collettività e la conservazione dei diritti civici“ in merito al piano di lottizzazione del Consorzio Lottisti San Giorgio.
Cosa c’entra il consorzio Lottisti con l’Università Agraria? È ben noto che, all’interno del consorzio Lottisti San Giorgio c’è una porzione di terreno di proprietà dell’Ente il quale ne costituisce parte integrante a tutti gli effetti. Cosa è accaduto? In tempi in cui le persone prestano la loro attenzione ad altro, un terreno di proprietà dell’Ente Agrario viene stralciato, escluso, dal Piano di Lottizzazione del Consorzio Lottisti San Giorgio. Perché escluderlo dal Piano? A che titolo e con quale autorizzazione quando bastava semplicemente chiederne la sdemanializzazione? Forse perché avrebbe bloccato l’iter approvativo di tutto il Piano per troppo tempo considerato che, per la pineta data in concessione dall’Università Agraria all’Oasi San Giorgio, sono già passati due anni senza ancora nessuna risposta alla richiesta di sdemanializzazione inoltrata agli organi preposti? Il valore di un terreno ricompreso in un piano di lottizzazione ha lo stesso valore di un terreno agricolo? L’amministrazione dell’Università Agraria che cosa intende fare in merito a tale esclusione? L’amministrazione comunale cosa pensa di fare in merito all’estromissione di un terreno ricompreso da PRG in un piano attuativo, poi dallo stesso escluso senza ricorrere ad una variante al PRG? A che punto sta invece l’iter approvativo del Piano di Lottizzazione in corso sui terreni dell’Università Agraria considerato che, con l’approvazione dello stesso, si porterebbero utili risorse economiche nelle casse dell’Ente Agrario per risanarci la difficile condizione economica dello stesso? Si gradirebbe un riscontro a tutto ciò!
Movimento Civico per Tarquinia