Riceviamo e pubblichiamo
La decima edizione della rassegna “Tra i rami dell’arte” si congeda con un successo di pubblico e consensi per la qualità della proposta artistica. “Siamo soddisfatti – sottolineano dalla Pro loco Tarquinia, ente organizzatore – per i risultati raggiunti e per l’attenzione che il pubblico ci ha riservato negli anni. Ringraziamo Bruno De Sanctis, proprietario del bellissimo parco “Felice De Sanctis”, per aver creduto nel progetto, da lui fortemente voluto, che dà valore all’evento stesso e alla città. Un grazie va, poi, al Comune di Tarquinia per il patrocino e il contributo, e a chi ha avuto un ruolo importante, se non fondamentale, per l’organizzazione della manifestazione: in modo particolare Federica Ruzzier, Fabrizio Bussoletti, i volontari dell’Aeopc, della Cri Comitato Tarquinia e dell’associazione Cuori Blu”.
Il percorso espositivo è stato impreziosito dalle due sedute di Sebastian Matta messe a disposizione dalla figlia Aliséé, in segno dell’amicizia che da sempre ha legato i suoi genitori a Bruno De Sanctis: “Alidor”, realizzata in resina dorata nel 1974, e “Floricor”, costruita in bronzo nel 1988 e dedicata alla musica. Una sorpresa per il pubblico che non è passata inosservata. La rassegna è stata arricchita anche dal “Bacio”, la pregevolissima scultura in bronzo di Alessio Paternesi, che sarà visibile fino al 31 agosto a palazzo Bruschi all’interno della mostra “Buttarsi nel silenzio. La passeggiata nei giardini di Alessio Paternesi continua”. È stata apprezzata “Espanso”, la bellissima scultura di Claudio Capotondi, ospite della prima serata, che si è generosamente intrattenuto con colleghi e giovani artisti. Intensa e riflessiva la presenza dell’artista Marcello Silvestri, con la sua “Ascolta e ricorda – Le dieci parole”, una ruvida spirale concettuale che scrive le prime dieci lettere dell’alfabeto ebraico, come segno delle dieci parole, i “Comandamenti”, pronunciate come eterna legge per l’umanità.
Hanno suscitato interesse le proposte artistiche dello scultore Giovanni Calandrini; quelle delle viterbesi Stefania Mecucci, che ha presentato una selezione dei suoi “Omonili”, Claudia Scarsella e Mariella Gentile”; quelle di Eugenia Latino, proveniente dall’Argentina, che ha stupito con un progetto artistico in ferro combinando gli ingranaggi della mente a quelli emotivi, in cui affronta il tema dell’equilibrio, della salute psicologica e mentale e della loro influenza sulla bellezza. Non è passata inosservata la performance del giovane Danilo Carignola, che ha realizzato sul posto il volto di Vincenzo Cardarelli.
“Tra i rami dell’arte” ha confermato il suo respiro internazionale, con la partecipazione di artisti francesi, peruviani e canadesi. Amplia la proposta musicale, con l’Etruschorus “Maria Laura Santi” diretto da Luca Purchiaroni, il duo Eggs, Emanuele Tienforti, Gabriele Ripa e la talentuosa cantante Moà. Anche in questa edizione è stato creato un suggestivo allestimento luminoso, che ha accompagnato il percorso dei visitatori e si è integrato con le opere permanenti dello scultore Patrizio Zanazzo, il cui studio d’arte è rimasto aperto al pubblico nelle tre serate così come la chiesa di Santa Maria in Castello, uno dei simboli di Tarquinia. Esordio molto positivo anche per i salotti culturali moderati da Barbara Aniello, che hanno visto avvicendarsi sul palco Monica Paternesi, Maurizio Brunori, Francesco Maria Capotosti, Tommaso Bocci, Freddy Paul Grunert e Ugo Ferrero.