Il giorno 18 giugno 2014 si è aperto presso la sala convegni dell’autorità portuale di Civitavecchia il convegno organizzato dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale intitolato “Santuari mediterranei tra oriente ed occidente, interazioni e contatti culturali” programmato su cinque giorni su varie sedi, tra Civitavecchia e Roma. Il convegno è stato aperto da una serie di autorità del settore, in particolare dal Soprintendente per l’Etruria Meridionale, Dott.ssa Alfonsina Russo, che ha curato personalmente il benvenuto agli intervenuti.
La prima giornata ha registrato la presenza di oltre cento congressisti e di esimi relatori specializzati nelle materie oggetto di presentazione ed, oltre che all’apertura dei lavori, è stata dedicata ad illustrare storia, significato e recenti ritrovamenti e sviluppi nei due santuari più importanti della costa nord del Lazio rappresentati da Gravisca presso Tarquinia e Pyrgi presso Santa Severa. Gravisca, vicina al porto dell’antica Tarquinia, è stata presentata dai professori Torelli e Fiorini dell’Università di Perugia che la hanno ricordata per una serie di caratteristiche, in particolare per aver ospitato per lungo tempo ed in parallelo santuari emporici greci ed etruschi che rappresentavano un importante e particolare centro di culto e di commercio: tale sito ha registrato il suo periodo di massimo splendore tra il sesto ed il terzo secolo avanti Cristo, venendo poi distrutto e sostituito da una colonia romana. La professoressa Baglione ed il prof Colonna dell’Università di Roma “La Sapienza” hanno, invece, dedicato i loro interventi al santuario emporico di Pyrgi, sempre caratterizzato dal binomio porto-santuario di grande vastità e ricchezza posto a servizio della città di Cerveteri, famoso per le lamine d’oro rinvenute cinquanta anni fa e recanti scritte in lingue etrusca e fenicia ed oggetto di nuovi ritrovamenti relativi alle vestigia dell’antico porto.
Nel pomeriggio i congressisti si sono spostati a Tarquinia dove, sotto la guida della Soprintendente e dell’ispettrice di zona Maria Gabriella Scapaticci ed alla presenza del sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola e dell’amministratrice della Riserva delle Saline, Lorenza Colletti, hanno visitato l’area di Gravisca. I professori Torelli e Fiorini hanno così avuto modo di illustrare sul posto il significato delle strutture oggi visibili, ripercorrendo la storia dei numerosi a particolari ritrovamenti registrati in zona a partire dagli anni Sessanta, rappresentati ad esempio dall’ancora del ricco mercante Sostratos e da una ricca serie di ceramiche ed offerte votive di varia natura. Da notare come l’area sia stata posta sotto la tutela del Corpo forestale dello Stato nel quadro di un accordo di collaborazione mirante a curare e valorizzare l’area archeologica, adiacente alla Riserva Naturale Statale “Saline di Tarquinia” sottoscritta nell’agosto del 2013 ed ai sensi del quale è stata realizzata anche una serie di pannelli illustrativi del sito inaugurati in giornata.
Successivamente i congressisti sono stati accompagnati nella sala conferenze del Borgo delle Saline dove hanno potuto ammirare in una teca i più recenti e ricchi ritrovamenti di Gravisca, emersi nel settembre 2013. Si tratta di due statuette votive bronzee rappresentati due figure femminili offerenti e risalenti al V e IV secolo a.c., un candelabro (thymiatherion) a forma di ramo arborescente, sempre del V secolo, ed un coperchio di pisside in avorio probabilmente del VI secolo avanti Cristo raffigurante una sirena in forma di arpia. I reperti, posti per una giornata sotto la custodia del locale personale del Corpo forestale dello Stato, hanno registrato la loro prima uscita al pubblico dopo un attento e laborioso restauro che si è tenuto presso il Museo etrusco di Villa Giulia e che ne ha in buona parte recuperato l’antico splendore.
Il convegno proseguirà per altri quattro giorni ospitando anche una mostra intitolata “Gravisca, santuario mediterraneo – il mare che univa” che si sposterà poi in altre sedi quali Tarquinia.
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