Riceviamo da Giannino Tiziani e pubblichiamo
ll giugno di Tarquinia é stato caratterizzato dalla serie di incontri che vanno sotto il nome di “Il Mese Degli Etruschi”, ideati ed organizzati da Laura Liguori ed Alberto Tosoni e con l’aiuto di tanti volontari.
Ho avuto il piacere di assistere e di partecipare ad alcune di queste iniziative: dalla presentazione del libro della storica dell’arte di fama nazionale Martina Corgnati “L’Ombra Lunga Degli Etruschi: Echi e Suggestioni Nell’Arte Del Novecento” sino agli appuntamenti con lo scrittore Riccardo Cecchelin, dall’approfondimento sulla divinazione etrusca di Massimiliano Kornmueller sino alla mostra sulla Fondazione Lerici.
È certamente molto positivo ritrovare a Tarquinia iniziative simili dal punto di vista culturale, vedere tarquiniesi e turisti che partecipano con interesse a simili eventi, tutti uniti da un comune filo conduttore che serve in alcuni casi a riscoprire oltre a temi locali anche materiali che tutt’ora vi si conservano, come i “materiali documentari” relativi al fenomeno Lerici, che a mio avviso dovrebbero essere acquisiti dagli enti locali facendone un archivio che li salvaguardi.
Una simile iniziativa va’ sicuramente riproposta negli anni a venire ed ulteriormente sviluppata compiendo un passo in più, visto che Tarquinia è una città in cui arte, cultura e storia potrebbero avere uno sviluppo importante ma che oggi appare purtroppo assopita o presa da iniziative senza alcuna eco e di respiro a malapena locale. Penso ad esempio ad un mese che di volta in volta potrebbe essere dedicato al Medioevo, al Rinascimentale, al Barocco, con iniziative ad hoc (conferenze, convegni, rievocazioni, presentazioni di studi, mostre, concerti) che non debbano forzatamente essere limitati a Tarquinia bensì estesi a tutta la realtà della Tuscia.
Abbiamo bisogno quindi di partecipazione dei singoli, ma anche di una macchina pubblica che sappia coordinare e supportare aiutando lo sviluppo di progetti di spessore; aggregando le iniziative e mettendole a sistema. La cultura, l’arte e la storia possono davvero essere un volano importante per l’economia locale; le istituzioni locali saranno all’altezza? I precedenti, e non solo quelli immediati, spesso non lo sono stati: quasi sempre è mancata la continuità.