di Fabrizio Ercolani
Discarica a cielo aperto nel tratto di spiaggia compreso tra la Foce di Levante e San Giorgio. Il lavoro incessante del mare ha portato alla luce in due punti adiacenti dei cumuli di rifiuti, per lo più materiale edile e ferro, gettato sui terrapieni a ridosso della riserva naturale delle Saline.
Una triste scoperta, proprio in piena stagione estiva, che porta alla luce le malefatte di chissà quanti anni orsono. In quel tratto di spiaggia, scarsissimamente frequentato nei mesi autunnali e primaverili, probabilmente qualche malintenzionato ha gettato i materiali nascondendoli poi con la terra e sperando che mai si sarebbero scoperti. La forza incessante delle onde ha però scavato la parete ed ha riportato alla luce il tutto.
Mattoni ma, ancor più grave, pezzi di ferro arrugginito e appuntito estremamente pericolosi per i bagnanti e soprattutto per i bambini. Uno spettacolo poco decoroso e soprattutto pericoloso che va al più presto sistemato con un’adeguata opera di bonifica. Gli autori del gesto hanno sicuramente approfittato del fatto che in quel tratto di mare i controlli delle forze dell’ordine sono poco frequenti anche per via delle difficoltà che ci sono nel raggiungere l’area. Per risparmiare qualche euro evitando il conferimento in qualche discarica autorizzata probabilmente non hanno fatto i conti con il danno ambientale che possono aver creato anche a distanza di anni.
Un peccato perché quel tratto di spiaggia, ancora selvaggio e poco antropizzato, rappresenta una delle aree più rinomate degli oltre 20 chilometri di costa tarquiniese. Un gesto isolato risalente a chissà quale anno ma che in questo momento crea oggettive difficoltà ai fruitori della spiaggia. Più volte sulla spiaggia erano arrivate segnalazioni di materiale lasciato abbandonato e di rifiuti. Questa volta si è andati oltre arrivando addirittura a scavare e ad interrare i rifiuti andando ad intaccare un ambiente incontaminato nelle cui vicinanze si può ammirare la tipica vegetazione ripariale della zona, le ex vasche e strutture per la produzione del sale dismesse nel 1997 e la numerosa avifauna presente soprattutto durante l’inverno, in particolare i fenicotteri rosa ospitati in numero variabile nel corso dell’intera annata. Il rispetto della natura e del mare spesso, troppe volte, viene scavalcato da logiche inaccettabili che danneggiano zone meravigliose ed incontaminate.