Riceviamo dal Coordinamento Circolo di Tarquinia “Luigi Daga” di Sinistra Italiana e pubblichiamo
Sono ormai undici mesi che i cittadini residenti sulla Litoranea Nord sono costretti a transitare dall’autostrada per venire in città per le loro occupazioni lavorative, fare spesa o per portare i figli a scuola.
Oltre a ciò, un’intera stagione turistica è trascorsa con i campeggi in località Spinicci tagliati fuori dal resto del territorio comunale con grave disagio per i villeggianti e svantaggio per le attività commerciali tarquiniesi che hanno perso questa porzione di incremento stagionale del lavoro.
Una situazione paradossale quella creata dalla prolungata chiusura del ponte sul fosso del Gesso che va ben oltre le normali tempistiche d’intervento per la messa in sicurezza e della quale l’Amministrazione Provinciale deve rispondere alla cittadinanza e ai visitatori del territorio spiegando chiaramente le ragioni dei tempi biblici per la sua riapertura, sia se trattasi di problemi tecnici, economici o burocratici.
Grave sarebbe se fosse vero quanto si sussurra in giro e cioè che il “sequestro” della Litoranea Nord sarebbe dovuto a faide interne al centrodestra della Tuscia perché significherebbe giocare sulla pelle dei cittadini.
A questo va aggiunto quanto successo poche settimane fa con il grave tamponamento fra tir avvenuto sull’Aurelia e causato dall’improvviso rallentamento di un’autovettura per imboccare la strada vicinale comunale del Pidocchio.
Se la Litoranea non fosse interrotta, chi volesse raggiungere Tarquinia senza passare per il casello, potrebbe infatti tranquillamente uscire dalla statale a Riva dei Tarquini. E invece no!
Questa chiusura pare quasi un gentile omaggio a quella Società Autostrade Tirrenica cui dieci anni fa è stato già regalato un tratto della millenaria Strada Statale Aurelia. Fra l’altro il succitato incidente ha causato per ore la chiusura del traffico sulla statale e, in mancanza della Litoranea, si è dovuto deviare l’ingente flusso veicolare su strade rurali del tutto inadeguate a sopportarlo mettendo in serio pericolo la vita di chi percorre tale viabilità per necessità lavorative o famigliari. Vogliamo aspettare che ci scappi un altro morto come già avvenuto alcuni mesi fa?
Chiediamo risposta formale ai due rappresentanti del centrodestra, il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli autorità competente sulle strade provinciali e il sindaco del Comune di Tarquinia Alessandro Giulivi quale autorità competente in materia di sicurezza sul territorio. Ribadiamo sul perché di questo stallo pretendendo anche una forte presa di posizione pubblica dell’Amministrazione comunale tarquiniese affinché questa folle situazione finisca al più presto.