Riceviamo da Semi di Pace e pubblichiamo
Ritrovarsi, guardarsi di nuovo negli occhi perché è la sola parte scoperta del viso, intuire che la mascherina nasconde un sorriso e riascoltare voci, sussurri, risate, rumori senza nessun filtro digitale: è stato il primo dono che ci ha offerto con generosità il meeting 2021 di Semi di Pace.La Cittadella, sede centrale dell’associazione, non ha risparmiato colori, profumi, cinguettii per accogliere le centinaia di soci, volontari, amici, collaboratori, istituzioni civili e religiose che hanno animato il meeting e creato un arcobaleno di figure sul grande prato verde, all’ombra di melograni, ciliegi e tigli. Significativa la presenza di sacerdoti ortodossi, cattolici, pastori evangelici, ebrei e musulmani. L’intervento del vicesindaco del comune di Tarquinia, nonché responsabile delle politiche sociali, Dott. Luigi Serafini, ha evidenziato il prezioso servizio dall’associazione in ambito territoriale e internazionale.Era un meeting sperato e atteso da tutte le realtà dell’associazione per rincontrarsi e ciascuno cogliere, nelle testimonianze dell’altro, la consapevolezza che la pandemia non ha interrotto le relazioni, le collaborazioni, gli affetti che costituiscono la linfa vitale che tiene attiva e rigenera un’associazione. Si è scelto come sound per aprire il meeting le note e le voci dei giovani, ormai ex, ma senza rimpianti, che hanno mosso i primi passi nel lungo cammino di Semi di Pace e si intuisce che i loro valori erano da ricercare nel coraggio, nella solidarietà, nella generosità e perché no nella incoscienza generazionale. La storia di Semi di Pace si lega inizialmente, con l’adesione, del suo presidente, Prof. Luca Bondi e successivamente, di un gruppo di giovani, al Movimento dei Focolari. Nel tempo, però, si fa strada un cammino autonomo, di servizio ai più poveri, dapprima nella Città di Tarquinia, poi nel territorio e via via in Italia e in varie parti del mondo. L’attenzione alle diverse povertà materiali e alle fragilità sociali sono stati i campi di azione verso i quali l’associazione ha orientato la propria missione, in un’ottica di dialogo e collaborazione con persone di diversa fede religiosa o convinzione culturale.Il presidente di Semi di Pace, nel suo intervento di apertura ha richiamato “alla capacità di saper leggere in profondità i tempi che stiamo vivendo, le sfide che ci sollecitano a nuove visioni e a nuove avventure solidali. Nel mondo, in tanti Paesi, milioni di persone, tra cui bambini, sono costretti a scappare, vivendo il dramma delle guerre, della fame, delle tensioni etniche, della violenza…” “C’è bisogno di Pace, di Concordia, di Armonia, e tutto questo non può che declinarsi con i valori cristiani e universali della solidarietà, della fraternità, dell’accoglienza. Siamo tutti semini di bene nel grande terreno che è il Mondo, e da questo fazzoletto di terra, che è la Cittadella, oggi rinnoviamo, decisamente, generosamente e convintamente l’impegno ad essere costruttori umili, silenziosi e operosi, di ponti, ponti di dialogo, ponti di inclusione, ponti di incontri interreligiosi e interculturali.” “…L’esempio che ogni giorno riceviamo da Papa Francesco può essere per tutti noi un forte orientamento. Lui stesso ci invita a sognare, a sperare, a non arrenderci mai!”Ci possono essere lasciti positivi della pandemia? Forse uno solo: l’impulso dato dalla forzata segregazione all’uso e alla diffusione di internet per le video connessioni.Rep. Dem. Del Congo, India, Messico, Cuba, Repubblica Dominicana, Perù, Stati Uniti e Romania sono le nazioni da dove le comunità dell’associazione hanno inviato voci, canti, saluti nelle loro lingue locali, ma senza problemi di traduzione: quando si parla e si ascolta con il cuore la comprensione è naturale perché il linguaggio dell’amore è universale come ha ricordato, nella sua omelia, il padre spirituale di Semi di Pace Paolo Maiello, serafico ed energico frate francescano che ha concelebrato l’Eucarestia con Don Sergio Rossini e padre Stefano Tamburo, anch’essi collaboratori di Semi di Pace.Le comunità internazionali hanno quindi passato il testimone alle realtà nazionali rappresentate dalle Reti Territoriali di Canino, Valentano, Tuscania, Viterbo, Latina in rappresentanza delle migliaia di volontari e benefattori che con il loro impegno sul territorio offrono servizi dove si presenta il bisogno e sostegno ai progetti per i bambini quali SAD, Bambini Felici, Germogli.Il meeting, inoltre, ha dato l’opportunità di ricordare i tanti amici e volontari che hanno incrociato le loro strade con quelle dell’associazione e che ora riposano nella dimensione del Cielo. Sono stati piantati due alberi di olivo in memoria di Gian Lorenzo Turrini e Ada Iacobini, che hanno sostenuto e collaborato nella Cittadella e che ci hanno lasciati. I loro volti e le loro tracce sono presenti nel cuore e nella storia di Semi di Pace. Grazie, poi, al finanziamento di Banca d’Italia, si è potuto inaugurare il nuovo spazio dedicato al Centro Rondini, alla presenza dell’assessora alle politiche sociali, welfare, beni comuni e ASP della Regione Lazio, Dott.ssa Alessandra Troncarelli che ha evidenziato l’importanza di creare reti solidali al fine di sostenere tutti coloro che, anche a seguito della pandemia, si trovano in condizione di disagio sociale.Il progetto “Rondini”, finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali (Avviso pubblico “Comunità solidali 2019” – DE n. G14771 del 17/12/2020), garantisce continuità al centro gratuito di ascolto psicologico e assistenza legale per donne vittime di violenza, minori vittime di bullismo e cyberbullismo, adulti e ragazzi con dipendenza dal gioco d’azzardo.L’ultimo sguardo prima di salutarci e dirci arrivederci non poteva non posarsi sul Memoriale della Shoah che con l’imponenza del carro ferroviario fa da monito a tutti quelli che si soffermano in meditazione per ricordare che la pace va cercata e difesa e la storia non deve passare invano. Con questo spirito viene annunciata la seconda opera, attualmente in progress, che farà memoria dei migranti e sarà inaugurata nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, il prossimo 26 settembre, da monsignor Gianrico Ruzza, Vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia.Un ulteriore passo nella costruzione del Memoriale della Pace.