Riceviamo da Semi di Pace e pubblichiamo
Semi di Pace aderisce alla giornata europea della cultura ebraica. “La nostra Associazione, da sempre impegnata nella promozione di una cultura in difesa dell’altro aderisce e sostiene la giornata Europea della Cultura ebraica, – la nota dell’associazione – facendo nostre le bellissime parole scritte, per l’occasione, da Noemi Di Segni, presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane”.
“La sfida della Memoria e della conoscenza della Shoah – in tutte le sue dimensioni e interdisciplinarità (oggi la scuola ci insegna: la nostra vita non è sezionata in geografia, storia, scienza) è quella di collegare passato e presente. Non come generico monito morale ma come vissuto quotidiano in cui siamo immersi. E occorre coraggio per dare giusto nome e identificazione ai fenomeni che viviamo. Odio razziale; antisemitismo; fascismo/neo fascismo.”
E ancora: “Il punto di partenza per iniettare anticorpi che durano per sempre è la cultura e la conoscenza spontanea e spensierata dell’altro. Abbiamo scelto come tema il dialogo. La scuola è il luogo primario di dialogo – ascolto, trasferimento di conoscenza, crescita.”
Presso la Cittadella di Semi di pace in Tarquinia, come ha ben potuto constatare di persona la stessa presidente Di Segni nella visita ufficiale dello scorso 8 febbraio, è stato allestito un suggestivo Memoriale della Shoah che è stato poi affiancato, in questo dialogo tra passato e presente, da un Memoriale del Migrante e insieme costituiscono il Parco della Pace.
“Anche noi – ha dichiarato il presidente di Semi di Pace Luca Bondi – ogni anno ospitiamo tantissime scolaresche in visita al Memoriale e, con il percorso sulla Shoah che termina con l’ingresso nel Vagone, cerchiamo di iniettare in loro gli anticorpi giusti non solo per tenere viva la memoria ma pure per far si che le nuove generazioni non commettano gli errori del passato e del presente e promuovano sempre e solo una cultura del rispetto e del dialogo verso e con l’altro”.