di Fabrizio Ercolani
Scuolabus off-limits per i ragazzi che hanno compiuto 16 anni e che risiedono nelle campagne. I mezzi, per motivi di sicurezza legati alle dimensioni dei sedili, non posso trasportarli ed i genitori sono costretti, anche prendendo ore di permesso al lavoro, a fare avanti e dietro con i propri mezzi.
Sono una ventina le famiglie che stanno vivendo questo disagio e che esternano tutta la loro indignazione. “Andare a scuola e abitare in campagna non dovrebbe essere oggi un problema; lo è, purtroppo, nel comune di Tarquinia dove il servizio scuolabus viene negato ai ragazzi e ragazze dopo i 16 anni. A tre giorni dall’inizio della scuola abbia appreso questa novità ed ad oggi nessuno ci ha proposto una soluzione”. Tutti i diplomati che hanno vissuto in campagna hanno utilizzato lo scuolabus, senza sapere che non potevano neanche salirci. In realtà il problema, esploso in questi giorni, ha una matrice ben più lunga. Sembra infatti che a causa di alcune segnalazioni, sia emerso al termine dello scorso anno scolastico e la ditta aggiudicatrice dell’appalto non si prenda più la responsabilità di fornire questo servizio.
Un bel grattacapo che sta mettendo in gravi difficoltà tantissime famiglie e tantissimi ragazzi che come gli altri, vorrebbero garantiti i servizi essenziali. “Le tasse le paghiamo come tutti, ma di servizi ne riceviamo con il lanternino. Perché da maggio a settembre nessuno ci ha palesato il problema ed anzi ha atteso che lo stesso si palesasse solo a pochi giorni dall’inizio della scuola? – tuonano- Da maggio ad oggi una soluzione si poteva trovare invece in tanti hanno fatto come Ponzio Pilato. Ci dispiace che alcuni funzionari ci abbiano risposto che chi vive in campagna sa che va incontro a delle difficoltà. Il loro compito sarebbe quello di trovare soluzioni ai problemi non lavarsene le mani”.
Soluzioni possibili a stretto giro sono difficili da trovare. “Il vicesindaco Bacciardi ci aveva fatto sapere che ci sarebbe stato un sopralluogo dei tecnici del Cotral per vedere se c’era la possibilità di istituire delle fermate ma ad oggi si è dimenticato di farci sapere le risultanze. Tra l’altro la riteniamo un’ipotesi impossibile anche a causa dell’entrata in funzione dell’autostrada”. Più plausibile l’istituzione di un mezzo apposito che riesca a lenire le difficoltà delle famiglie. Quel che è certo è che una soluzione vada trovata in breve tempo.