(f.e.) “Niente è impossibile – diceva Otello Zacchini – tutto dipende dalla nostra tenacia e determinazione nel trascorrere del tempo”. Dopo dieci anni dalla sua improvvisa scomparsa Tarquinia ricorda ancora queste parole che fanno riflettere, che sono un pungolo a non demordere qualsiasi cosa si fa.
Dell’effervescenza commerciale di dieci anni fa è rimasta soltanto la polvere di iperbolici entusiasmi che portarono prima all’espansione commerciale specializzata, fino ad arrivare, poi, alla sua infinitesimale frammentazione. A farne le spese il mondo imprenditoriale, quello medio piccolo al quale Otello Zacchini ha appartenuto interpretandolo, per più di 20 anni consecutivi, in modo agguerrito e dignitoso. Dalle sue intuizioni, unitamente alla volontà di altri imprenditori, sono nate realtà che ancora oggi assicurano alla Città di Tarquinia indotti economici ed occupazionali di rilievo come il Consorzio Insediamenti Commerciali Tarquiniesi ed il Centro Commerciale Top16. E poi progetti ed iniziative frutto di complesse elaborazioni politiche e di sinergie tra sodalizi e la nascita dell’Associazione Operatori Commerciali Tarquiniesi.
Grazie a lui fu creato il più grande parcheggio cittadino. La sua disponibilità contribuì a far organizzare per anni un Carnevale impostato sulla realizzazione di spettacolari carri allegorici e grazie anche alle sue battaglie portate avanti a nome della categoria dei commercianti a restituire, dopo anni e anni, La Fiera delle Merci al Centro Storico. Non tutti ricordano che la prima operazione pubblicitaria della manifestazione “Tarquinia Città dei Presepi” e le iniziative ad essa legate nacque da una sua intuizione. Manca la sua voce tonante con la quale dava vigore alle sue idee per migliorare i comparti produttivi della città. A dieci anni di distanza dalla sua scomparsa varrebbe la pena pensare possa essere a lui intestata una via o una piazza nei pressi del Top16 o in località Colonia Elisabetta.