Polemica social tra il Partito Democratico di Tarquinia e il primo cittadino Alessandro Giulivi. In un post Facebook sulla propria pagina, la locale sezione del PD, infatti, attacca il sindaco per aver rivolto insulti e male parole al consigliere comunale Sandro Celli, postando il video dello streaming del consiglio.
“Tutto ciò – recita il post – perché in consiglio abbiamo presentato un ordine del giorno col quale si chiedeva di impegnare il sindaco e la giunta comunale:
1) A chiedere al Governo di dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando tutti i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana;
2) A negare qualsiasi richiesta di autorizzazione per manifestazione o altre iniziative sul territorio comunale ai movimenti e associazioni citati in premessa ovvero a movimenti e associazioni a loro riconducibili, perché in contrasto con gli artt. 1 e 3 della legge 20 giugno 1952, n. 645;
3) A segnalare al Prefetto la presenza sul territorio comunale di gruppi, movimenti, associazioni riconducibili ad associazioni di chiara ispirazione neofascista che svolgano attività attraverso sedi fisiche ovvero attraverso l’uso dei social network”.
“La nostra richiesta – continua il PD – appoggiata dai consiglieri Celli, Leoni, Andreani e Centini, non è stata neppure trattata, a causa dei 12 voti contrari del resto del consiglio. Non condividiamo, ovviamente, le motivazioni del rifiuto, crediamo invece che sarebbe stato più opportuno discuterne e votare poi nel merito”.
“Ciò che riteniamo ancor più grave – conclude il post – è che nella sede istituzionale del Consiglio comunale, un Sindaco si prenda la libertà di insultare un consigliere d’opposizione, che è lì per svolgere il proprio compito e merita rispetto. Il Sindaco può tenersi le sue idee, ma pretendiamo che si scusi col consigliere Celli. E per il futuro lo invitiamo ad utilizzare modi e toni più consoni sia alla sede in cui si trova, sia al ruolo che ricopre, dal momento che dovrebbe essere d’esempio per tutta la cittadinanza”.
Sui social sono arrivate a Celli manifestazioni di solidarietà anche da parte dei colleghi di opposizione, in particolare Arianna Centini e Manuel Catini.