Riceviamo dal Movimento Civico per Tarquinia e dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
La parabola politica dell’attuale assessora Marzia Marzoli, sempre in prima linea per le numerose battaglie a tutela dell’ambiente, sembra però essere politicamente ed eticamente contraria a ciò che attualmente ha scelto di rappresentare.
Non era la stessa assessora Marzoli ad aver puntato per anni il dito contro quell’amministrazione comunale che, a suo dire, aveva acceso la centrale a carbone di Civitavecchia e per la quale mosse pesanti accuse quali “…la storia della nostra città e i No Coke non assolveranno e non dimenticheranno mai le vostre colpe…”?
Frasi cariche di vergogna per l’amministrazione dell’epoca, ma ancor più colpisce quel netto rifiuto ai rimborsi compensative che, a suo dire “puzzano di carbone”. Probabilmente “puzzavano”, verrebbe da dire.
La stessa puntò anche il dito nei confronti dei medici dell’allora consiglio comunale, facendo volare anche per loro parole grosse “…i soldi delle compensazioni servono a tacere ed a fare silenzio…”, “…le compensazioni hanno comprato il silenzio di tutti, anche dei sindaci componenti del falso Osservatorio Ambientale…” così dalla stessa definito, tutto fedelmente documentato sul sito www.retedeicittadini.net del 4 maggio 2012.
Nel frattempo, tutti noi ricordiamo benissimo chi fu ad “accendere” quella centrale: nientemeno che l’allora presidente del consiglio in persona, Silvio Berlusconi (Forza Italia). Di quel governo, per le memorie più fragili, facevano parte anche l’allora ministro Meloni (ora a capo di Fratelli d’Italia) e il sempreverde Salvini (Lega).
Ma torniamo ai nostri giorni: al 26 marzo 2021 abbiamo uno scenario completamente diverso, almeno nella forma. Bene, finalmente assessora e per giunta all’ambiente! Ottima occasione per far valere le proprie posizioni.
Care concittadine, cari concittadini: la neo-assessora è seduta tra i banchi della giunta in un’amministrazione di destra che amministra indisturbata i 750.000 euro ottenuti da quell’amministrazione del 2007 (dalla stessa ripetutamente offesa e bersagliata), quale compenso dell’Enel di Civitavecchia. Introiti che saranno peraltro compensati annualmente al comune di Tarquinia fin quando la stessa centrale sarà in funzione.
Tanto per capire la posizione dell’assessora Marzoli, comunichiamo che il 12 marzo u.s. con delibera di giunta n. 45 (e i suoi allegati), la stessa ha espresso voto favorevole allo schema di bilancio di previsione 2021-2023 comprensivo dei ben noti 750.000 euro di cui sopra. Ma non erano “soldi sporchi di sangue?”
Ci saremmo aspettati un atto di coerenza da parte dell’assessora, che – sempre ferma nelle sue battaglie – avrebbe dovuto in primo luogo esprimere voto negativo su quello schema di bilancio, ed andare altresì oltre, rinunciando ad usufruire di quei fondi ed anzi, attivandosi perché venissero restituiti, tenendo così fede alle proprie battaglie.
L’assessora invece ha preferito la “carica”, e della sua battaglia, condita spesso da accuse pesanti e violente contro l’amministrazione dell’epoca non è rimasto nulla, così come della sua credibilità.
Per quanto riguarda lei carissimo primo cittadino, prima di introdurre tra la sua giunta una componente così attenta e contraria all’oggettività “compensazioni, carbone, centrale”, almeno per logicità avrebbe dovuto rinunciare ai denari dell’Enel. Come si suol dire: “Due pesi e due misure”. Dopo un’accurata analisi della situazione odierna concludiamo… “non sono le compensazioni a sporcare di carbone i soldi, ma è l’avidità di avere una visibilità a tutti i costi che riesce a sbiancare anche il nero del carbone!”