(f.e.) Mensa scolastica. Che caos. La deliberazione prefettizia ribalta tutto: i ragazzi delle elementari non pranzeranno più all’interno del convento delle Passioniste, ma in classe.
Una decisione che, seppure fosse nell’aria, sorprende e non poco. Una decisione che, come riportato in delibera, ha l’avallo del dirigente scolastico che proprio nella riunione di settembre, alla presenza dei genitori aveva spiegato come fosse impossibile far mangiare in aula i ragazzi per via delle norme imposte dalla Asl.
Modalità e tempistiche restano però un’incognita. Così come i costi, che sembrano lievitare ma a cui non si fa nessun accenno. Meno i motivi. Quelli ufficiali riportati in delibera sono che “a seguito di ulteriori adeguamenti degli impianti resisi necessari in corso d’opera nonché del verbale di sospensione lavori redatto in data 01/10/2018 a seguito delle disposizioni impartite dal Genio Civile – Regione Lazio, è in corso di valutazione una variante che determinerà un conseguente slittamento della conclusione dei lavori, oltre i termini previsti dal contratto. La soluzione adottata con la deliberazione di Giunta Comunale n. 136 del 13.09.2018, alla luce della futura proroga dei termini di conclusione lavori, graverebbe oltremodo sull’utenza scolastica, non garantendo il servizio mensa in sito per un periodo superiore a quello inizialmente stimato e soprattutto durante l’inverno, quando le condizioni meteo e climatiche risultano più severe”.
Tutto questo però cozza con il fine lavori previsto comunque alla fine del periodo invernale. La motivazione ufficiosa sembra essere legata al trasporto dei ragazzi soprattutto nel periodo invernale. Il via alla mensa in classe è subordinato all’acquisizione delle autorizzazioni sanitarie necessarie e delle certificazioni di agibilità dei locali proposti. Il commissario dispone che sia la Tarquinia Multiservizi srl a provvedere, a sua esclusiva cura e spese, a ripristinare la somministrazione dei pasti della mensa scolastica, all’interno dei plessi della scuola primaria dell’Istituto comprensivo, provvedendo ad utilizzare come punto di cottura, i locali più vicini e più adeguati, ovvero ad attrezzare all’uopo locali di proprietà comunale che garantiscano i requisiti sia dell’adeguatezza, che della vicinanza al plesso scolastico; a dotarsi dell’attrezzatura necessaria che assicuri, per i pasti forniti, la conservazione della temperatura ed il rispetto delle norme igienico-sanitarie ed infine ad acquisire la autorizzazioni sanitarie, per lo svolgimento del servizio laddove necessario.