Maurizio Leoncelli candidato presidente, tre liste a suo supporto – I Moderati per Leoncelli, Tarquinia 2024 e PD – e l’impegno di proporre nomi e facce nuove in lista: si riassume così la conferenza stampa con cui la neonata coalizione anticipa la presentazione ufficiale delle candidature della prossima settimana. Sottolineando più volte quello che Manuel Catini (Tarquinia 2024) ed Emanuele Scomparin (PD) definiscono il “comune denominatore” tra le forze coinvolte: “Siamo l’alternativa a queste amministrazioni”. E ancora più deciso sul tema è apparso Gino Stella (Moderati): “Questa Santa Alleanza nasce perché è ora di farla finita con amministrazioni che non parlano con i cittadini o non pensano al bene dei loro cittadini: la loro è la lista del sindaco, la lista di Sandro Giulivi, e chi vota per loro vota per il sindaco. Chi invece vuole contrastare questo sindaco e dare un segnale di cambiamento deve votare Leoncelli”.
“Unire le forze e mettere assieme liste e candidati è stato un percorso abbastanza semplice, – aveva esordito Catini – nato su un dialogo e un confronto che hanno portato presto a una sintesi. La prima vittoria è di aver unito l’opposizione, in un percorso che continuerà con il consiglio straordinario sulla ZTL che abbiamo appena richiesto e con le prossime amministrative. A questo paese serve un cambio di passo, perche certe prepotenze non sono più tollerabili o accettabili”.
“Abbiamo già avuto modo di lavorare insieme come opposizione – gli fa eco Scomparin – e riteniamo questo sia un percorso politico valido, con prospettive serie, un incontro su tematiche conclusosi con la scelta di una figura di garanzia. Per altro, per noi del PD, la decisione su Leoncelli è stata presa con il cuore leggero: con noi ha lavorato tanto e ne conosciamo le qualità umane e le capacità spese in questi all’Università Agraria”.
Un percorso che almeno per ora non coinvolge M5S (“Hanno scelto di non partecipare, come in passato, alla tornata elettorale, ma collaboriamo in opposizione in comune con Andreani e ci sarà modo e tempo per aprire un percorso anche con loro”) o Renato Bacciardi. “Per me è un fratello/amico – le parole di Leoncelli – ma ha scelto altre strade e vedremo se e come parteciperà”. “Come Moderati abbiamo rilanciato l’idea di riproporre la coalizione che per anni ha governato Tarquinia e l’Università Agraria dimostrandosi unita e funzionale, – ribadisce Stella – parlando anche con Renato, che ha scelto una strada diversa: speriamo di ritrovarci in futuro. E lo stesso vale per Serafini”.
In merito alle idee per il futuro dell’ente, le parole di Leoncelli sono anche un attacco all’amministrazione uscente. “L’Università agraria viene da quattro anni di abbandono totale – le parole del candidato presidente – a partire dal camping, lasciato in un disastro totale, passando per il centro aziendale. Di questo dovremmo occuparci se verremo eletti. Insediandoci, vedremo cosa hanno fatto prendendo in mano registri e documenti, ma non cercheremo scheletri negli armadi: affronteremo i problemi come abbiamo sempre fatto, ad esempio con l’IMU sui terreni agricoli dell’Università agraria, oppure come quando abbiamo sanato i debiti precedenti con la datio in solutum, senza considerare il debito che avevamo ereditato maturato tra il ‘95 il 2000. Non ci siamo messi a cercare chi li avesse fatti, abbiamo pensato a cercare una seria soluzione nel tentativo di rateizzare e regolarizzare. Purtroppo non tutto è andato a posto e una parte di quel debito si è trovata nel calderone che questa amministrazione ha rilevato”.
A supporto di Leoncelli anche le parole di Arianna Centini – “Ci prendiamo la responsabilità di garantire un’alternativa” –, Sandro Celli – “Nasce un percorso per ridare a Tarquinia un’amministrazione democratica: se è vero che la città vuole contestare Giulivi e le sue scelte, votando numerosa all’Agraria ha modo di dimostrarlo” – e Maurizio Conversini – “In due amministrazioni a Tarquinia ci sono due autocrati: all’Agraria si è distrutta una proprietà come il campeggio, in Comune invece si vessano i cittadini”. La chiusura è comune: “Faremo una campagna elettorale sui temi e sulle idee, non su gossip e auguri personali. Ci auguriamo sia così per tutti e che sia una competizione serena”.