Riceviamo da Maurizio Leoncelli e Roberto Massi e pubblichiamo
Oggi le comiche, non è un film di Charlie Chaplin ma quello che sta accadendo in questi giorni all’Università Agraria di Tarquinia. E sì perché dopo la nomina del presidente del ARUAL esperto in usi civici, quale segretario dell’ente al costo di 3000 euro circa al mese, il primo pensiero degli amministratori, non sono stati i bilanci che dal 2017 devono essere votati, non sono state le denunce in procura e neanche gli ultimi provvedimenti di dubbia regolarità, ma il problema più urgente è stato andare a modificare lo statuto.
No non come ci si poteva aspettare per normarci alla 168, legge tanto acclamata da questa amministrazione, ma per apporre una medaglia al valore a qualcuno e passare da 3 assessori a 4. Sì perché pensate è stato indetto un consiglio con due punti focali all’ordine del giorno; il primo appunto la modifica dell’art 19 comma 1 dello statuto che consentirà di nominare il quarto assessore in giunta, questione importantissima, e la seconda andare a cambiare la nomina dei revisori del conto che da tre passerebbero ad uno, un provvedimento alquanto discutibile visto che in tutte le associazioni, aziende o altro i probiviri o revisori sono dispari con un minimo di tre. Tutto questo oggi è possibile perché l’ Università Agraria di Tarquinia è diventato un ente allo sbaraglio, senza sapere chi e come debba intervenire.
Rimaniamo comunque in attesa di conoscere il nome del nuovo assessore o forse sarebbe meglio dire “assessora” visto che per garantire la differenza di genere prevista dalla legge, la posizione dovrebbe spettare a una donna.
I consiglieri Maurizio Leoncelli e Roberto Massi