Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
Quanto accaduto durante l’ultimo consiglio-farsa all’Università Agraria è inaccettabile: come consiglieri di opposizione abbiamo provveduto ad inoltrare una nota al Prefetto di Viterbo, all’ufficio competente in materia di usi civici e domini collettivi della Regione Lazio ed al Comune di Tarquinia, all’interno della quale rappresentiamo quanto accaduto.
Riteniamo surreali le modalità con le quali questa maggioranza ha la pretesa di amministrare un Ente così importante, trattandolo alla stregua di un circolo bocciofila: esistono delle regole e queste vanno seguite e rispettate. Ancor più imbarazzante il fatto che – per primo – sia stato proprio il Presidente del Consiglio dell’Ente, pur di maggioranza, a farlo presente ai sui sodali, che tuttavia lo hanno tranquillamente ignorato.
Una seduta in cui si è approvato un bilancio senza il numero legale, facendo partecipare da remoto consiglieri senza che ciò fosse previsto ed in assenza di un regolamento sulla partecipazione “a distanza”.
Ancor più grave il fatto che non sia stato previsto un sistema di sicurezza e di verifica dell’identità dei partecipanti, così come di certificazione del voto degli stessi. Senza contare il discorso riguardante l’eventuale supplenza del Presidente del Consiglio. Insomma, una seduta per approvare un bilancio (atto che storicamente a questa amministrazione non piace proprio approvare) da invalidare perché in palese violazione delle regole e delle leggi vigenti.