Riceviamo da Andrea Andreani, Manuel Catini, Arianna Centini, Sandro Celli ed Enrico Leoni e pubblichiamo
Divino Etrusco i conti non tornano. Un investimento solo da bilancio comunale di circa 70.000 euro, di cui una larga parte solo per la progettazione di un evento che ormai ha un format talmente collaudato e funzionale nel tempo che bisogna solo stare attenti a non rovinarlo. Il Comune chiede un finanziamento alla Regione dichiarando che il costo dell’evento è appena 29.000 euro ovvero neanche la metà. Partecipa al bando e come ormai triste consuetudine non viene ammesso a finanziamento.
Ora che il Comune di Tarquinia non sappia ottenere finanziamenti pubblici ormai non fa nemmeno più notizia e non ci consola sapere che questa volta l’assessorato non è quello ai lavori pubblici ma quello al turismo guidato dalla plenipotenziaria Martina Tosoni. Finale: altri 18.000 euro andati in fumo!
Questa volta hanno voluto esagerare, così dopo aver perso il finanziamento per il Lido avendo trasmesso la richiesta fuori tempo, questa volta addirittura sono stati capaci di presentare la documentazione necessaria priva della prevista firma digitale così come riportato nel decreto regionale. Vorremmo non averla letta la motivazione dell’esclusione che invece purtroppo sta lì scritta a certificare, se ce ne era ancora bisogno, l’incompetenza e soprattutto l’approssimazione con cui i nostri amministratori gestiscono la cosa pubblica.
Rimane il dubbio che il pallottoliere o la calcolatrice non abbiano funzionato, e vorremmo capire come ha fatto un evento da 29.000 euro a costarne 70.000. Aspettiamo con ansia il rendiconto, che abbiamo già chiesto insieme ad una interrogazione dettagliata da discutere, speriamo, nell’imminente consiglio comunale in programma. Zero finanziamenti e 70.000 euro spesi di soldi solo del comune. Risorse enormi e ad oggi ingiustificate.