Riceviamo e pubblichiamo
Una bella mattinata, capace di riassumere nello spazio di poche ore tanti significati e, soprattutto, l’idea di umana condivisione e aggregazione che contraddistingue il modo di lavorare ed educare dell’Istituto San Benedetto di Tarquinia.
La scuola, ieri, venerdì 30 settembre, ha infatti vissuto un momento che, in veste così gioiosa, mancava da prima della pandemia, con una cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico della scuola media e del Liceo Economico Sociale che ha visto la partecipazione di studenti, docenti e famiglie, oltre ai piccolini della vicina scuola materna Barbarigo.
Nella splendida cornice del cortile della scuola le parole – ma anche gli sguardi – dei presenti hanno “raccontato” l’atmosfera e il clima dell’istituto, ma meglio di qualsiasi altra cosa sono riuscite a farlo le parole dei genitori di uno studente, affidate a una lettera letta durante la cerimonia che ha visto anche la benedizione delle famiglie da parte di don Giovanni Felici, a fare le veci del Vescovo Mons. Gianrico Ruzza che, purtroppo, non era presente per sopravvenuti impegni.
Quando si diventa genitori, si sa, non ci viene dato nessun libretto di istruzioni. E, come si è soliti dire… fare il genitore il mestiere più difficile al mondo.
Uno dei momenti più “intensi“ per una mamma e per un papà è sicuramente quando devi “affidare” tuo figlio ad altre mani che non sono le tue. Lo lasci andare, sì… però tremi. E hai solo speranza. Speri che quelle mani siano forti, sicure. Speri che sappiano sostenerlo là dove il suo passo è ancora incerto. E speri che siano mani sapienti, mani amiche da stringere ogni qualvolta avrà bisogno di qualcuno con cui condividere dubbi, gioie, domande e sorrisi.
Ecco, noi qui abbiamo trovato tutto questo. E al mattino, ogni mattino, abbiamo la certezza che nostro figlio è “in buone mani”. Questa scuola non è solo il luogo in cui il sapere viene trasmesso. Non è solo studio, compiti, voti, pagelle. No. È altro. È molto di più. È il posto in cui tutti quelli che ci lavorano sono stati capaci di creare un qualcosa di magico: una scuola fatta di partecipazione, di condivisione. In questa scuola si respirano valori immensi, si partecipa, si ascolta e si è ascoltati. E non è sempre scontato tutto questo.
E il nostro grazie è immenso, come la fiducia e l’ammirazione che abbiamo per tutta la scuola, la preside, i docenti, i collaboratori, tutti voi che insieme alle famiglie e ai ragazzi siete stati capaci di creare un posto in cui il “bene comune“ è al centro di ogni attività. Buon anno scolastico! Certi che il tratto di strada in cui lo accompagnerete resterà per sempre nel suo cuore e nel cuore dell’uomo che diventerà.