di Fabrizio Ercolani
Si chiama Matteo Anselmi, 20 anni appena compiuti ed una passione per l’atletica e nello specifico per il lancio del martello. D’estate fa l’assistente bagnanti e presta servizio presso lo Stabilimento Mirage.
È lui il bagnino eroe che ieri mattina intorno alle 12,40 ha portato in salvo una signora di Tarquinia che stava annegando nelle acque antistanti la spiaggia libera compresa tra gli stabilimenti Tamurè e Mirage. Un punto noto alle cronache locali, un punto che negli anni ha visto tantissime tragedie sfiorate ed evitate dalla prontezza dei bagnini.
Nel 2017 proprio lì era stato inghiottito dalle onde Alexandru Petrescu, 20 anni, il cui corpo senza vita era stato trovato la mattina seguente, sulla battigia, a 400 metri di distanza dal punto in cui era scomparso. Un punto che nonostante ciò ad oggi è privo dell’assistenza bagnanti e non è il solo. Infatti in nessuna delle spiagge libere del territorio tarquiniese è stata attivata la vigilanza salvo una base operativa dei Vigili del Fuoco, attiva nei week-end, nei locali fatiscenti del Cale alle Saline ed un pattugliamento, sempre nei fine settimana, da parte delle unità cinofile della Sics. Di assistenti bagnanti neanche l’ombra, sembrerebbe perché la società che negli anni passati forniva il servizio, quest’anno non abbia il personale disponibile.
Una motivazione che però non è sufficiente a giustificare una carenza palese. Chi conosce il litorale tarquiniese però sa bene che in quel tratto di mare confluiscono varie correnti ed è facilissima la formazione di mulinelli. Ed è proprio una risacca che ieri mattina stava inghiottendo una signora di circa 50 anni intenta a nuotare al di là delle prime boe. Bracciata dopo bracciata invece di tornare verso riva, la signora veniva trascinata a largo dalla corrente. Nonostante la paura e l’agitazione riusciva a sbracciare chiudendo aiuto. Per sua fortuna lo sguardo vigile ed attento di Matteo Anselmi focalizzava subito la situazione di pericolo. Senza perdere un attimo indossata l’imbracatura legata al rullo di salvataggio, raggiungeva rapidamente a nuoto il bagnante in pericolo e con l’ausilio da riva del collega Mirko Fattori, assistente bagnante dello stabilimento “I Marinai” riusciva a riportare a riva la signora lucida ma in evidente stato di agitazione. Una storia a lieto fine grazie al grande coraggio di Matteo. Una vicenda che lascia però aperti tanti interrogativi. Perché ad esempio un ragazzo così giovane deve mettere a repentaglio la sua vita andando ad intervenire in una zona di mare che esula dalla sua competenza? Perché nelle spiagge libere, soprattutto quelle densamente frequentate non si pone la necessaria attenzione in tema di sicurezza? Domande che necessitano di risposte urgenti.