Riceviamo da Marco Di Marzio e pubblichiamo
La città, la Necropoli dei Monterozzi e il porto di Gravisca, l’antica Tarquinia etrusca rivive in 3D nell’ultimo lavoro realizzato da Marco Mellace. Infatti, grazie all’opera di colui divenuto celebre con il soprannome di Flipped Prof per le sue riproduzioni multimediali didattiche e formative è ora possibile ammirare per la prima volta in assoluto tutto lo splendore di un sito che per alcune fonti trae il nome dal mitico Tarconte e che costituisce uno dei più antichi insediamenti comprendenti la dodecapoli etrusca, l’insieme delle dodici città-Stato, fondate da Tirreno secondo Strabone, che, tradizione vuole, rappresentarono in Etruria una potente alleanza di carattere economico, religioso e militare: la “Lega etrusca”. Sottomessa a Roma nel 295 a.C., tra il VII e VI secolo a.C. darà a questa la dinastia dei re Etruschi Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, iniziando poi quel lungo periodo di declino che la porterà alla scomparsa nel tardo medioevo ed alla contemporanea rinascita avvenuta nella vicina Corneto, rinominata nel 1827 Corneto-Tarquinia ed infine Tarquinia nel 1922. Dopo averne dato anticipazione con la presentazione della riproduzione 3D prossima al vero dell’Ara della Regina, Mellace, nato a Ladispoli e nella vita insegnate di sostegno all’Iss Luca Paciolo di Bracciano, porta così a compimento un nuovo traguardo per il mondo etrusco, dopo quello raggiunto nel 2019-20 con Cerveteri e pochi mesi fa con i suoi porti di Punicum, Pyrgi, Alsium e Fregenae, attraverso cui comprendere meglio il passato millenario di un territorio di enorme valore storico, architettonico e paesaggistico. Un risultato che spinge chi scrive a contattarne nuovamente l’autore per un’intervista utile a conoscere i dettagli di un sicuro nuovo capolavoro.
Caro Marco, nel ringraziarti per lo spazio concesso, ti chiediamo innanzitutto come doveva apparire agli occhi degli etruschi Tarquinia?
Agli occhi degli etruschi Tarquinia, forse il maggior centro religioso, doveva apparire come la più bella città all’epoca del suo massimo splendore, la più a settentrione in rapporto all’Italia. Era un luogo cosmopolita, aperto e dove l’arte trionfava per mezzo dei suoi colori.
Quali emozioni si provano nel vederla riprodotta in 3D?
Emozioni straordinarie, soprattutto quando ho iniziato i rendering dall’alto vedendo contemporaneamente la città e la Necropoli dei Monterozzi, poiché sono consapevole che per la prima volta in assoluto è possibile farsi un’idea della Tarquinia edificata dagli etruschi. Un traguardo raggiunto anche grazie alla collaborazione con l’archeologo Francesco Galluccio.
Cosa comprende la ricostruzione multimediale della città?
La città comprende l’intera area urbana presente all’interno della cinta muraria, riprodotta studiando alcune fonti come quella di Giovannalgelo Camporeale, con le sue abitazioni e le diverse aree templari come l’Ara della Regina, una nei pressi della porta Romanelli ed un’altra nella Civitucola, un antico cimitero villanoviano.
Della Necropoli dei Monterozzi?
Nella ricostruzione 3D la Necropoli dei Monterozzi è stata riprodotta nella sua interezza ed in particolare all’interno dei contenuti multimediali appositamente realizzati si possono vedere la Tomba dei Leopardi, quella dei Giocolieri e quella delle Leonesse.
Del porto di Gravisca e quali i suoi rapporti commerciali?
Il porto di Gravisca è stato interamente ricostruito con il suo sperone ancora oggi riconoscibile ed il santuario-emporio, luogo di incontro per i mercanti provenienti dal mediterraneo. I rapporti commerciali di Tarquinia avvenivano con le popolazioni del Mediterraneo, della Magna Grecia, dell’Asia Minore
Dove è possibile vedere questo tuo ultimo lavoro?
Nel mio canale YouTube Flipped Prof dove sono già presenti diversi video dedicati all’argomento, molto dettagliati e dove è possibile vedere il sito da diverse angolature.
Non è la prima dedicata al mondo etrusco, infatti nel 2019-20 hai riprodotto Cerveteri e pochi mesi fa i suoi porti di Punicum, Pyrgi, Alsium e Fregenae, quali le somiglianze e le differenze?
Con i porti, fatte salve alcune strutture, le somiglianze maggiori sono presenti nei flussi commerciali, le differenze invece sono riconducibili ai ritrovamenti. Per quanto riguarda le città naturalmente i reperti rinvenuti e l’entità delle due aree urbane e la loro collocazione geografica in rapporto con il mare e l’entroterra.
Prossime ricostruzioni 3D dedicate al mondo etrusco?
Molto presto pubblicherò il documentario 3D “Storie e immagini di Tarquinia etrusca” dove parlerò della città, della Necropoli dei Monterozzi e del porto di Gravisca. Inoltre, vorrei ricostruire Populonia, Vulci e Veio.
E più in generale, prossimi impegni?
Sto portando a termine il riassunto didattico del Decameron con le novelle maggiormente studiate dagli alunni. Continuo sempre con le Flipped di storia, a breve ne uscirà una sui Franchi. Tra le ricostruzioni 3D che intendo realizzare presto vedrete una rivisitazione anche della Taranto greca, di Crotone greca e di Selinunte.
Caro Marco, nel ringraziarti di nuovo per l’intervista, ti chiediamo in conclusione a chi vorresti dedicare questo nuovo lavoro 3D?
Lo vorrei dedicare al nostro territorio così pieno di bellezze e a Tarquinia stessa che amo tantissimo, una città meravigliosa e per me speciale.