“Egregio Signor Sindaco Giulivi le replichiamo con toni pacati da persone educate e rispettose senza usare la veemente terminologia che ha usato nel rivolgersi a noi e che finalmente fa emergere tutto l’astio ed il risentimento maturato nei nostri confronti per non aver aderito ad alcune sue richieste contrastanti con le finalità della Protezione Civile e non contemplate dalla normativa vigente”: continua la guerra tra Protezione Civile comunale e amministrazione e in una nota a firma dei Volontari del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Tarquinia arriva una replica alle accuse dei giorni scorsi del sindaco Giulivi.
“Lei Signor Sindaco – entra nel dettaglio la nota – conosce bene quali sono le porzioni dell’ex conservificio che utilizziamo noi volontari della Protezione Civile Comunale, della quale rappresenta il vertice e pubblicare solamente fotografie di parti di edificio che fanno parte del complesso immobiliare ma che non sono i luoghi della nostra sede non è un comportamento obiettivo. L’intera area del dismesso opificio è molto estesa e tutta fortemente degradata ma per l’abbandono e l’incuria di decenni e certamente questi non sono motivi imputabili ai volontari che comunque vi hanno convissuto anche con il rischio che comportano le coperture ad eternit ormai tutte sfaldate”.
“Della situazione esistente in loco – continuano i volontari – lei era già perfettamente a conoscenza per averlo frequentato in altre occasioni senza mostrare sbigottimento e ribrezzo. Ugualmente la conoscono anche alcuni suoi collaboratori nessuno dei quali andandosene si è mostrato nauseato.
Il Comune vi ha speso soldi? Sì è vero ma per restaurare completamente l’appartamento che si trova in un’altra ala della palazzina e destinata al presidio estivo dei Vigili del Fuoco ed ora individuata nel Piano di Emergenza Comunale come sede del Centro Operativo Misto. Conclusione non sono stati spesi soldi per abbellire e rendere maggiormente fruibili i locali della Protezione Civile. Passiamo alle erbacce. Abbiamo sempre custodito le parti giardinate e lei che passa da lì quotidianamente dovrebbe averlo notato. Da più di due anni chiediamo la sostituzione del taglia erba (chieda conferma ad un suo assessore). Il decespugliatore è stato fatto riparare solo recentemente ma per farlo funzionare occorre la miscela e per questo abbiamo chiesto alla Polizia Locale la tessera carburante che però non si trova più. Come spesso abbiamo provveduto in proprio ed a fine luglio sia il piazzale che le aree verdi erano rasate”.
“Presso l’ex conservificio hanno anche sede alcuni servizi tecnici del Comune. – incalzano i volontari – Perché l’Amministrazione per mantenere il decoro di questi suoi uffici decentrati non ha disposto uno sfalcio? Siamo zozzoni ed indecorosi solo noi? Esaminiamo ora solo a titolo esemplificativo alcune immagini pubblicate. Qualche vetro del nostro capannone, come per tutti gli altri, sono rotti e permettono l’ingresso di piccioni che sporcano all’interno con le loro deiezioni. È stato segnalato ma certamente qui finiva il nostro compito. La tenda all’esterno del capannone non è quella della Regione bensì una vecchissima tenda militare in tela dismessa dall’Esercito e regalata ai volontari da un privato e non più utilizzabile. Conclusione non sono soldi pubblici sperperati”.
“Smentiamo che noi volontari non abbiamo voglia di fare, – continua la nota – non ci è mai stata data l’opportunità di fare se non in un’unica occasione dove, lo ammetta, abbiamo operato con grande professionalità. Siamo stati inutili anche in occasione dei recenti vasti incendi? Le spieghiamo perché. Sembrerebbe che soltanto in questi giorni stiate provvedendo, malgrado tutti i nostri solleciti, ad attivare dall’ottobre scorso, la piattaforma dell’Agenzia Regionale di P.C. denominata MGO. Se su questa applicazione se non è presente il nostro Gruppo con registrati tutti i mezzi, le attrezzature, i volontari e le varie specializzazioni è come se non esistessimo per la Sala Operativa Regionale e che pertanto non potrà mai attivarci. Inoltre non saremmo potuti intervenire perché dal novembre scorso non ha fatto sottoporre a visita di idoneità i nostri volontari dell’antincendio. Noi non diciamo di NO a tutto, abbiamo sempre collaborato con le precedenti amministrazioni, lo testimoniano i nostri registri e fogli di servizio. Forse ci venivano richiesti in maniera differente, senza pretendere ed usando quelle due magiche paroline che, anche se si è sindaci, aprono molte porte”.
“Ribadiamo la disponibilità a collaborare negli eventi – conclude la nota – collaborando con la Polizia Locale nel rispetto della normativa vigente che vieta attività di controllo, vigilanza, apposizione di impedimenti fisici al transito e soprattutto servizi di polizia stradale e regolazione del traffico. Vede la Protezione Civile operativa nella manifestazioni in altre città? Ma è a conoscenza se le disposizioni di servizio sono date nel rispetto delle disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri? Per quanto attiene il disservizio al centralino del COC riconosciamo di avere per un involontario disguido lasciata scoperta la postazione per un’ora e trenta (non l’intero turno di sei ore). Sarebbe stato più giusto ed equo adottare un provvedimento disciplinare nei confronti del singolo responsabile piuttosto che bollare di inaffidabilità l’intero Gruppo privando la cittadinanza di una serie di servizi che avremmo potuto svolgere a suo favore. Se questo è il reale motivo del nostro allontanamento dai servizi per il Covid perché non lo ha detto quando più volte anche su articoli di giornale le fu chiesta la ragione della nostra assenza? Dopo la guerra viene sempre la pace e noi volontari vogliamo tenderle una mano per buttarci alle spalle tutto il trascorso e ricominciare a collaborare con un rinnovato spirito”.