Riceviamo dal Movimento Civico per Tarquinia e pubblichiamo
Le numerose lamentele che provengono dal nostro territorio, dal Terzo settore, dall’associazionismo e dal volontariato, riguardano la gestione dei 170.000,00 euro c.a. per il buono spesa (non certo per i buoni pasto) da conferire quale aiuto per il mese già trascorso. Queste lamentele sono il segno della confusione dell’azione Comunale in merito.
I centri d’ascolto (tutte le forme di associazionismo vicine ai servizi sociali) che registrano l’attuale povertà di Tarquinia parlano di c.a. 450 famiglie indigenti senza un occupato, l’8% dei giovani tra i 18 e 29 anni risulta disoccupato e il 13% ha un rapporto di lavoro precario. A questi si aggiungerà un notevole numero di persone over 65, con un reddito inferiore ai 10.000,00 euro annui lordi, che fa prevedere un possibile bacino di richiedenti che vivono sotto la soglia di povertà, pari a c.a. 4.500 abitanti. Cosa ancora più sconfortante è che tale numero potrebbe ancora aumentare.
Il Covid-19 ha reso drammatica la vita di numerose persone appartenenti a tutti gli strati sociali. Il Ministero del Lavoro stima in circa 290.000 i lavoratori nel Lazio che faranno ricorso alla Cassa in deroga e, a tale cifra, si aggiungeranno inevitabilmente tutti gli attuali disoccupati o chi tra brevissimo tempo lo diventerà, oltre ai lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, agricoltori, che hanno già effettuato la richiesta del bonus da 600,00 euro.
Molte sono e saranno le persone che in tempi brevi non avranno le possibilità di pagare il canone di affitto delle loro case o delle loro attività commerciali oramai da giorni improduttive.
Il Comune di Tarquinia come reagisce a tutto questo?
Forse si opera in modo fin troppo burocratico per utilizzare i 170.000,00 euro (finanziamenti erogati perlopiù dal Governo e in parte dalla Regione Lazio). Ne è una prova la pubblicazione di un avviso, che disciplina la gestione e l’attribuzione dei buoni in modo tutt’altro che chiaro e che sta creando difficoltà ai cittadini che lo richiedono. Uno dei rischi è quello che l’aiuto non arriverà in tempi brevi.
Vorremmo capire come gli ulteriori aiuti economici che verranno erogati dalla regione Lazio e dallo Stato saranno impiegati, se i criteri di scelta dei nuclei familiari e le modalità di richiesta potranno essere modificati e discussi con tutte le rappresentanze comunali e sociali, senza rallentamenti ma con obiettivi di maggiore giustizia sociale.
È qua che vorremmo trovare un riscontro positivo alla nostra richiesta di costituire una commissione ad hoc disponibile h/24, per condividere e valutare insieme le migliori forme risolutive a tale emergenza.
Ma soprattutto sarebbe utile conoscere se il Comune di Tarquinia è in grado di mettere risorse aggiuntive del proprio bilancio, rimodulando i capitoli di spesa sul principio delle priorità, garantendo il beneficio a tutti quelli che ne hanno diritto e, il diritto è la conseguenza diretta della necessità.
A nessuno fa piacere chiedere, un po’ per vergogna e un po’ per dignità personale… “Quando hai chiesto hai già pagato”. Se non si affronta questa situazione con grande determinazione, lucidità e collaborazione, le conseguenze di tenuta sociale saranno drammatiche.
Il Movimento Civico per Tarquinia