In diretta dal palazzo comunale, la cronaca del consiglio.
Ore 9:23
Ancora in attesa dell’inizio del consiglio.
Ore 9:30
Via al consiglio: assenti Rabuffi, Meraviglia, Minniti, Voccia, Maneschi. Il sindaco parla della sostituzione dell’assessore De Luca, che ringrazia, e della nomina della dottoressa Letizia La Valle alle problematiche giovanili e del lavoro ed ai rapporti con l’università. Si procede con speditezza su comunicazioni e riconoscimenti debiti fuori bilancio. Chiarimenti tra Celletti e Palmini su tali debiti fuori bilancio.
Ore 9:40
Il dirigente Stefano Poli spiega le modifiche al regolamento di contabilità previste al punto 5 all’ordine del giorno, sottolineando come si tratti di correzione di refusi. Tutti favorevoli. Punto 6, zona commerciale in Loc. Pian d’Organo – Pian dei Cipressi, il consiglio vota per prendere atto che non ci sono state osservazioni alle varianti entro i termini previsti. Celletti: “Prendiamo atto che nonostante il nostro impegno ed interessamento, nessuna delle categorie interessate ha proposto osservazioni. Ci asteniamo”. Serafini: “Atto sbagliato, é un atto di indirizzo politico di cui vi assumete la responsabilità. L’amministrazione avrebbe dovuto convocare ed ascoltare questa categoria”. Tutti favorevoli tranne Celletti astenuto e Serafini contrario.
Ore 9:50
Modifiche di delibere su piani di autorizzazione aziendale. Celletti interviene sui PUA: “Di queste richieste ce n’è sono molte ogni seduta. Propongo perciò di iniziare a discuterne in commissione, sapendo ad esempio quanti metri cubi riguardano. É opportuno discuterne prima per sapere almeno di cosa si sta parlando”. Serafini: “Tutte queste documentazioni ci arrivano un giorno e mezzo prima: dopo quattro mesi in cui non si fa un consiglio – compreso un mai convocato consiglio che vi abbiamo chiesto sull’autostrada – questi documenti dovrebbero arrivarci prima”. Voto favorevole (Celletti astenuto) sui tre punti relativi ai PUA. Arriva in aula il consigliere Minniti.
Ore 10
Condivisione da parte del comune di iniziative di Coldiretti in difesa del Made in Italy e della filiera agroalimentare. Serafini: “Non solo condivido, ma aggiungo che la mira di questa amministrazione pare non essere l’agricoltura, stando alle riduzioni a bilancio. Vi invito a riversare più risorse sull’agricoltura e sulla promozione non solo del Made in Italy, ma anche del Made in Tarquinia”. Tutti favorevoli.
Ore 10:05
Sfiducia a Leoni. Celletti da lettura della mozione, poi spiega: “Nessuna questione personale, naturalmente, con Leoni ne con una ditta che ritengo affidabile. Ma si tratta di un discorso politico”. Scontro con Ranucci in merito ad uno scambio di battute su Facebook. “Come si evince dalla mozione, parliamo di conflitto d’interesse: e questa mozione vuole essere un atto di indirizzo al sindaco, come ne ha voluti altri, ad esempio quando andò a trattare con Enel pur potendo andare da solo a firmare quell’accordo. Vogliamo perciò responsabilizzare tutto il consiglio comunale, che non potrà dire che non sapeva.. Mi meraviglio semmai che il sindaco, nonostante spero fosse a conoscenza di questo conflitto d’interessi, sia arrivato sino in consiglio senza prendere decisioni in precedenza”. Palmini ripete come sia irrituale la presentazione di una simile mozione, non prevista da alcun regolamento. Inoltre, andava presentata nei confronti del sindaco e della giunta, firmata da 2/5 dell’amministrazione comunale. Poi legge il parere della segretaria comunale, secondo cui la mozione impropriamente intitolata mozione di sfiducia richiede un atto che é sola competenza del sindaco: qualora anche fosse accolta, tale richiesta non potrebbe in alcun modo vincolare il sindaco, né fa scattare un obbligo di convocazione entro termini stabiliti. Sul conflitto d’interessi, si spiega che da aprile la Leoni impianti non svolge più alcun servizio per il comune, per cui attualmente non vi é alcun conflitto. Per il pregresso 2009/2013, c’é la spiegazione del trascorso iter passato, spiegando come certificato della camera di commercio confermi che Leoni era solo socio lavoratore della ditta al momento della gara: richiesto apposito quesito all’Anci, e avuta da Leoni la dichiarazione secondo cui non aveva poteri di rappresentanza nella società, non risultava incompatibilità. Molto complessa la spiegazione fatta per iscritto. Ranucci: “Quella spiegazione é una sentenza di piena assoluzione. E questa prassi di presentare mozioni di sfiducia agli assessori é inutile”. Poi parte con un paragone con le tangenti degli anni ’80/90 sulla scalata ai vertici dei partiti. “A Cesare non interessa sapere come va a finire, ma solo che inizi e finisca sui giornali, con autoincensamento. Ma stavolta la mozione di sfiducia non é dello stesso tipo che presentasti contro di me: quella era politica, anche se non ha portato a nulla. Ma questa é cosa molto più delicata, perché non parla dell’aspetto politico, ma di quelle personali e morali, cose su cui non si gioca: cercare per forza qualcosa da prima pagina non va bene. Avresti dovuto chiedere un parere alla segretaria, e renderla pubblica solo se fosse uscita una questione di incompatibilità. Invece l’hai messo alla gogna e la gente lo ha spolpato vivo. Alla ditta Leoni hai creato un danno d’immagine incredibile con un’iniziativa improvvida e superficiale: se fossi Leoni la pratica non finirebbe qui in consiglio comunale”. Leoni: “Non é da oggi che questa ditta fa le manutenzioni: l’unica amministrazione che tolse le manutenzioni fu Giulivi, mi richiamarono dopo un mese. Non lavoro da oggi perché sono assessore, ma perché ho sempre avuto la fiducia di queste amministrazioni. Quando sono diventato assessore, ho chiesto informazioni e seguito le cose che mi hanno detto di fare, invece so passato come un mostro che si prende gli appalti perché sono assessore. Tutta questa messinscena mi dispiace moralmente, perché io non l’ho fatto di nascosto, ho partecipato sempre alle gare”. Da lettura di un documento e spiega che la cosa contestata non é causa di incompatibilità, in quanto sono socio lavoratore che non ha poteri di coordinamento nell’impresa. “Avessi avuto diversa risposta mi sarei comportato diversamente. Ad ogni modo come assessore non ho mai sfiorato la sfera d’interesse della società di cui sono socio”. Celletti: “Basito dalle reazioni, mi sento quasi imbarazzato per voi, che vi difendete con un organo politico come l’ANCI, non a caso presieduto da Fassino, che non é la magistratura. Io cari assessori Ranucci e Leoni sono senza parole da quanto avete detto: voi ancora non avete capito perché c’é una forza anomala come il M5S, che esiste in queste sedi politiche perché quando parlate di ANCI ecc., vi dovete rendere conto che lo dovete dire ai tarquiniesi e agli italiani che vi arrampicate sugli specchi. Qui c’é da capire se era opportuno che il giorno che é diventato assessore, era opportuno che la ditta di cui é socio continuasse a occuparsi della manutenzione come faceva in precedenza. Quanto ho detto io non sono illazioni, ma cosa dichiarate dallo stesso Leoni in una sua dichiarazione on line. Girare le frittate non vi fa tanto onore, mi aspettavo un intervento un po’ diverso. Il ruolo del consigliere d’opposizione é talmente svilito da usare la parola opposizione, solo se si permette di portare alla luce una cosa moralmente ritenuta inopportuna, che andava evitata sin dall’inizio”. Minniti: “La discussione é spiacevole, tutti conosciamo la serietà di Leoni e siamo andati a parlare non di un delinquente, ma di uno che lavora: avere un’azienda é oggi difficile. La nota della segretaria é ineccepibile, tutti concordiamo che non c’é stata illegalità, incompatibilità o conflitto d’interessi. Ma alcune cose sono cambiate negli anni: la politica é invisa ai cittadini, la cittadinanza ha un’attenzione diversa. In questa determinata situazione serviva maggiore attenzione, così che alla cittadinanza non arrivasse una situazione così spiacevole. Una situazione di attenzione che non é mai troppo tardi per esser risolta: é un problema di opportunità, avvisato dalla cittadinanza, dalla minoranza o dalla maggioranza. Per quel che riguarda le mozioni di sfiducia, giusto che la responsabilità sia del sindaco. Ma queste mozioni sono un invito all’amministrazione a sistemare certe situazioni. E, parlando al presidente del consiglio, queste mozioni vanno gestite con più serenità. Se la mozione fosse stata discussa subito, si crea un tira e molla che ha aumentato la luce sull’azienda”. Mazzola: “Si vede chiaramente che in una cornice che ha ospitato negli anni battaglie di politici veri, siamo qui a parlare di opportunità, che uno faccia l’assessore o no. É ridicolo parlare di opportunità: bisogna vedere se l’assessore é onesto e fa il bene della città. Sull’opportunità ci scivolo sopra, ci rido: questo é il settimo comune per trasparenza secondo il ministero dell’interno. Quando faccio le nomine verifico tutto, e quando non vanno bene intervengo. 5 Stelle, che cosa ha smosso? Parlano di grande movimento, ma sono in totale disaccordo: ho più stima di chi mi dice “Ho la ditta”, come Leoni, rispetto a chi dice che per prendere voti fa le cose e poi non é vero. Aspetto la staffetta del 5 stelle: so due anni che Celletti é li, doveva fare 20 mesi, ha la colla. Perché non ci dite come sono stati assunti i collaboratori, c’é stato un bando che coinvolgeva i giovani? Perché non lo dite ai giovani disoccupati. Perché non ci dite quando si prende per andare come rimborso in Regione? Invito a devolvere il fondo della consigliera regionale alle aziende in difficoltà di Tarquinia, sotto la forma che volete. Non vi credo, non vi stimo, abituati a fare attacchi beceri personali.. Celletti fai il consigliere comunale, non il carabiniere o il finanziere, tutto il giorno in comune a cercare tra le carte. Eppoi fatichi di più, che non trovi niente e ti attacchi all’ajetto. Contestate l’ANCI e la sminuite, ci sono anche molte persone di destra, probabilmente pure qualche 5Stelle. L’ANCI é un’associazione che ha sempre lavorato bene in supporto ai comuni. Sono poi in molti cittadini che mi chiedono come va avanti Celletti, con circa 932 euro di reddito imponibile, dice che é in mobilità, 1000 euro spese di campagna elettorale, la macchina, lo scooter: se ci dici come riesci senza lavorare, lo facciamo tutti. Io ribadisco la mia piena e totale fiducia e stima all’assessore Leoni, ti dovresti specchiare nella sua figura per andare avanti”.
Ore 11:15
Celli: “Hai esordito dicendo che non é una questione personale ed hai stima dell’azienda, posso anche crederci ma sulla fiducia che deriva da decenni di conoscenza. Perché dalle azioni messe in campo non sembrerebbe: parli di opposizione, ma non sono mai sceso a livello personale. Te quella linea l’hai passata. Ben venga il controllo dell’opposizione, ma il ruolo si può esercitare restando nella responsabilità: questioni che coinvolgono le persone vanno trattate con la massima cautela, rispetto a quello degli articoli dei giornali. Così si pensa ad un disegno politico ed elettorale, del voler lanciare lo scandalo”. Serafini: “Faccio un piccolo esempio: immaginiamo voi foste all’opposizione. Il partito comunista avrebbe invaso le piazze! Cesare ha applicato il regolamento, sennò questa cosa in consiglio non l’avreste portata. Lo si accusa di essere negli uffici: é una cosa da stimare! Ma che il comune é vostro? E ok, Leoni é un professionista e lavora: come molti eh, mica solo quelli vicino a te lavorano. E anzi molti lavorano e faticano ad arrivare alla fine del mese. L’accanimento contro Cesare é fuori luogo, vi ha chiamato a rispondere di una cosa di cui siete chiamati a rispondere. Eppoi l’Anci dice che non deve essere un elemento rappresentante, e Leoni ci fa la storia della sua azienda, che si chiama Leoni Impianti ed é proprietario al 50%. Questo al di là del fatto che Leoni é un professionista. Secondo me avrebbe dovuto dimettersi prima di arrivare in consiglio: magari sbaglio, non sono un avvocato, ma seguo una mia logica”. Centini: “Non so se la mozione va in votazione, ma visto che l’argomento coinvolge morale e etica del consiglio, dico che c’é una parte di cattiveria, come é tipico del 5 Stelle, il tipo di livello di dialogo aggressivo per demolire l’avversario con offese. Non va bene, non é il modo di affrontare la discussione e il rapporto amministrazione/cittadini. La trasparenza é una cosa seria. Se arriva una nuova mozione di sfiducia che va sul personale, io non parteciperò al dibattito. Sono moralmente ed eticamente soddisfatto della relazione della segretaria, ed esprimo solidarietà ad Enrico Leoni: comunque sindaco entrare sn problemi personali non é bello, ne sui modi in cui hanno i propri redditi, va evitato come amministratori e come cittadini”.
Ore 11 :40
Celletti conclude: “Parto da Centini: quando il privato confligge con il pubblico, queste cose possono toccare il personale. Sarebbe bastato evitare questa situazione per evitarlo. A Sandro Celli: posso confermare per esperienza personale la serietà della ditta; non é che non stimo Enrico Leoni, semplicemente non lo conosco abbastanza per dire che lo stimo. Nulla di personale, lo ribadisco: parliamo non di Enrico, ma della ditta e del conflitto d’interesse che secondo me c’é. Moralità ed opportunità si misurano assieme, la prima di vede da come si colgono le seconde. Al sindaco: parla della mia persona perché non si rende conto, se questi sono i livelli di un intervento di un sindaco, stiamo messi male. Io sindaco non ci tengo a essere grande politico, sono solo un cittadino informato che alcuni cittadini hanno scelto come rappresentare per controllare i grandi politici che siete. Mi chiede come mai non mi sono ancora dimesso: le mie dimissioni sono state rassegnate il 2 febbraio, ma la consigliera Blasi impegnata in Regione non può sostituirmi. Il Movimento mi ha chiesto perciò di proseguire in questo incarico, non so fino a quanto. In merito alle assunzioni, io sono consiglieri comunale: non mi frega nulla di quanto succede in regione o in parlamento. Io sento e mi interesso gli attivisti qui a Tarquinia e curo i loro interessi. Buona l’iniziativa del sindaco, ora la giro alla Blasi: i soldi che accantona chiederò di devolverli, poi aspetto che lo facciano i vostri consiglieri. Poi il sindaco entra sul personale, tanto da scalfire la sensibilità di Centini: io le spiego che vivo con 932 euro perché non lavoro da qualche anno. Non sono a carico né della comunità, né dello stato: solo a carico delle mie disponibilità. Il problema dovevi portalo se ero disoccupavo e dichiaravo 40.000 euro l’anno. Se chiede dei 1400 euro della campagna elettorale, basta che legga quanto scritto nel giugno 2012 su un rivista (che espone) che giustifica ogni spesa e ogni entrata, che quelle spese sono dei 17 candidati. Comunque vada questa votazione, vi annuncio che questa vicenda non finirà qui”. Si vota: favorevoli alla sfiducia i te dell’opposizione, contraria la maggioranza. Palmini dichiara che, una volta accettata di portarla, la mozione va votata. Consiglio chiuso.