Riceviamo e pubblichiamo
Non basta mai sottolineare che essere donna, oggi e in qualunque luogo, è ben più complicato che essere maschio. È sempre stato così.
Il cammino della donna è iniziato tanto tempo fa nella caverna, quando badava ai cuccioli, aiutava l’uomo nella sua sopravvivenza quotidiana, fatta di cibo e di duro lavoro. E lei, nel lungo spazio temporale ultra millenario, non si è fermata mai. Ora che abita nei condomini, nelle periferie o nei centri storici, la sua continua ad essere una vita di lotta e di grande impegno.
La fatica e la leggerezza, il dolore, lo sgomento, la rabbia, i desideri, l’arme e gli amori, la caparbietà e l’autoironia, l’impotenza e la malinconia sono le compagne di viaggio della donna ora figlia, ora sorella, ora moglie e madre, ora guerriera o professionista, artista oppure operaia che chiede solo una cosa: il riconoscimento della parità di genere.
Per modificare modelli di comportamento sociali radicati, per eliminare i pregiudizi, la strada da percorrere non può che essere quella della conoscenza, della cultura e, dunque, della scuola. L’Istituto San Benedetto vanta una lunga tradizione di lavoro e di attivismo in questa direzione. Ogni anno, per esempio, l’8 marzo interrompe le attività didattiche curriculari per dedicare l’intera mattinata al tema della donna attraverso un lavoro di programmazione pianificato e condiviso dal Collegio Docenti.
La finalità è quella di sensibilizzare gli studenti e aprire momenti di conoscenza, di riflessione e discussione, di ripercorrere le principali tappe della conquista dei diritti civili e politici da parte delle donne sottolineando le lotte condotte per “avvicinarsi” all’agognata parità di genere in Italia e nel mondo.
Di raccontare l’eccellenza in campo scientifico e letterario, di immergersi nell’arte per coglierne le sfumature femminili. Di analizzare insieme il linguaggio social per evidenziarne le parole stigma e possibile arma di violenza come pure per sottolineare le tematiche del body shaming e l’utilizzo di termini sessisti.
E poi confrontarsi con i propri insegnanti sulle testimonianze di donne che partecipano coraggiosamente alla difesa della propria comunità, che prestano cure ai più deboli, che piangono morti innocenti, che lasciano le proprie case e il loro paese per avventurarsi in terre e mari che poi, a volte, le ingoiano nel nulla.
Spesso pagano prezzi altissimi come donne, come madri, vittime di violenze brutali consumate all’interno delle mura domestiche. Eppure la loro forza nel dolore, la loro dignità si sono sempre rivelate energie insostituibili di resistenza, di coesione, di pacificazione, di ricostruzione.
Di questo parleremo l’8 marzo. E non solo. Alle 10 la Scuola accoglierà orgogliosamente una ex allieva, Isabella Gasperini, psicologa e psicoterapeuta, esperta di infanzia, adolescenza e genitorialità. Docente presso la FIGC e AIAC, collaboratrice FGI a supporto del Safeguarding Officer.
Verrà a testimoniare il suo percorso di vita iniziato tra i banchi dell’Istituto San Benedetto nei primi anni ottanta per giungere al successo come Psicologa dello Sport nel calcio.
Infine, le ultime due ore saranno dedicate alla prima edizione di un Concorso Artistico nel quale tutti gli studenti della Scuola potranno esprimersi secondo i propri talenti, sempre, sul tema della donna. Dalle parole, alla creatività. I lavori più originali riceveranno dei buoni libro offerti dalla Libreria Caffè La Vita Nova.
Per concludere, la scuola l’8 marzo propone una giornata ricca di attività diversificate nella speranza di piantare nei cuori e nelle menti dei ragazzi semi in grado di germogliare nel nome della consapevolezza, dell’inclusione, dell’uguaglianza e del rispetto reciproco.