L’amministrazione comunale dà gli auguri di buon 2015 a sedici agenti di polizia locale per la restituzione di somma indebitamente percepite tra gli anni 2004 e 2008 per i riposi compensativi a seguito di un riposo festivo infrasettimanale lavorato. Notificati gli atti tra il 30 ed il 31 dicembre, ora gli agenti hanno dieci giorni di tempo per corrispondere la cifra altrimenti il Comune intraprenderà azioni legali a loro carico.
Un inizio 2015 davvero da incubo per gli agenti che criticano aspramente il modus operandi dell’amministrazione comunale. Le cifre da restituire variano dai 600 euro fino a tremila. È stata pratica, dagli anni novanta in poi e fino al 2004, che un vigile, che lavorava per una festività infrasettimanale, recuperava il riposo in un altro giorno feriale della settimana. Ora l’amministrazione chiede la restituzione del compenso pagato per il riposo. Per spiegarla in parole più semplici, un agente di polizia Locale, dipendente comunale a tutti gli effetti, lavorava il giorno di Natale, se cadeva infrasettimanalmente, mentre tutti gli altri dipendenti e gli uffici restavano chiusi e per cui godevano di un giorno di riposo retribuito. Per recuperare tale giorno, gli veniva concesso un riposo compensativo, il tutto con l’avallo dei dirigente di settore responsabili, pratica tutt’ora in uso in quasi tutti i comuni limitrofi.
Nel 2010 una verifica degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva sottolineato l’illegittima applicazione ad alcune unità di polizia locale, del riposo compensativo anziché l’indennità di turno maggiorata. Nel 2013 il comune aveva notificato la restituzione delle somme dovute ma gli agenti avevano chiesto la sospensiva proponendo soluzioni alternative per corrispondere le cifre, come la detrazione del saldo delle ore di lavoro straordinarie rese ma non retribuite, la non remunerazione di prestazioni lavorative straordinarie e la detrazione delle giornate di permesso personale retribuito. Il 13 ottobre 2014 la nota Mef acquisita dal Comune, ha comunicato l’avvenuta conclusione, per quanto di competenza, della trattazione e facendo riferimento ad una sentenza del consiglio di Stato del 2009, boccia le controdeduzioni ed invita ad attivare le procedure di recupero delle somme.
“Perché l’Amministrazione ad ottobre non ci ha informato della nota e ci è venuto a chiedere i soldi l’ultimo giorno dell’anno dandoci dieci giorni di tempo per corrispondere cifre esose, che possono anche mettere in ginocchio le famiglie?” – si domandano gli agenti. Un modus operandi che proprio non è piaciuto anche perché l’errore iniziale è di chi ha erogato gli stipendi. Inoltre esiste una sentenza, la 1102/2013, emessa dalla corte di appello di Milano che riconosce il diritto degli appellanti “al riposo compensativo o al compenso per lavoro straordinario per l’attività prestata in giorno festivo infrasettimanale”. Ultima nota da non sottovalutare, gli agenti hanno subito sulle cifre percepite tutte le trattenute del caso, quindi oltre il danno anche una doppia beffa. Insomma il 2015 non poteva iniziare peggio.
Fabrizio Ercolani