(f.e.) In arrivo quattro autovelox fissi sulla strada provinciale Litoranea. Saranno posti nella zona dei campeggi, in prossimità di due attività agrituristiche e controlleranno le auto che arriveranno nei due sensi di marcia. A quanto pare sarà la Società autostrade tirrenica ad acquistare i dispositivi che saranno installati a breve distanza l’uno dall’altro, mentre ad introitare i proventi delle eventuali sanzioni sarà la Provincia.
Una situazione di pericolo, quello della Litoranea, più volte sollevata negli anni da parte del Codacons, il cui presidente ha una proprietà proprio nella zona. Ripetute segnalazioni alla prefettura, alla polizia stradale, alla Provincia ed alla fine gli autovelox arrivano. Una decisione però presa non di buon grado per le attività presenti. “Si preferiscono gli autovelox alla sistemazione della strada pericolosa, soprattutto per un manto stradale in più punti da rifare e per una carreggiata troppo stretta per essere l’unica alternativa al tracciato autostradale – sostengono frontisti e proprietari di attività presenti lungo il tracciato -. Non mettiamo in discussione la sicurezza, ma ci piacerebbe vedere l’associazione che tutela i consumatori attiva anche per chiedere la risistemazione della carreggiata. Non vorremmo pensare che si usi un’associazione solo per scopi personali”.
La Litoranea collega Civitavecchia con Riva dei Tarquini e da quando è entrato in funzione il nuovo tratto della A12, che ha di fatto cancellato e sostituito la statale Aurelia, è diventata un’arteria ad altissimo rischio. Questo perché continuano a frequentarla ciclisti, amanti del jogging e tutti i villeggianti che si recano al mare nelle spiagge tra Sant’Agostino e Riva dei Tarquini, ma anche tutti coloro che non vogliono pagare il pedaggio sull’autostrada. Così la strada è diventata molto trafficata e soprattutto sono aumentati a dismisura i pericoli.
In città crea malumori la solerzia con la quale la Sat intervenga per gli autovelox mentre invece impieghi anni luce per interventi manutentivi anche urgenti, come quelli da tempo richiesti sulla complanare che porta al ponte sul Mignone, oltre all’attivazione dell’illuminazione e la cura del verde.