Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
Apprendiamo (senza sorpresa) della revoca – all’assessora Martina Tosoni – delle deleghe ad eventi, mostre, teatro, rapporti con le società cinematografiche. Curiosi di sapere se il Sindaco vorrà trattenerle a sé o se ha già individuato “il prossimo”.
Il fatto che alla stessa siano stati tolti gli eventi, ed il tempismo con cui la decisione è arrivata ci fanno credere che sull’organizzazione della Fiera siano stati commessi troppi errori. Ci spiace particolarmente, perché dopo anni in cui la Fiera non si è potuta svolgere, prima per la pandemia, e lo scorso anno per ben noti “disguidi”, la Città di Tarquinia e i suoi cittadini avevano tutto il diritto di avere un evento degno della sua Storia, mancando una grande occasione per far vedere quanto l’Agricoltura sia per il nostro territorio non solo lavoro ma anche ambiente e turismo. Siamo tutti coscienti di quanto preziosi siano questi momenti, che se persi fanno peggiorare situazioni già particolarmente complicate.
Per evitare di perdere anche questo evento c’è bisogno per il futuro di credere in un progetto che dia slancio e recuperi l’essenza e la storicità della Mostra Mercato delle Macchine Agricole, ma crediamo altresì che per far questo sia necessario avere coraggio e capacità d’innovarsi continuamente.
Dal momento che l’evento in questione richiede un’organizzazione che non può essere estemporanea, ma necessita costanza nel tempo, e questo lo dimostra il numero bassissimo di espositori che sono stati coinvolti: una fiera di questo tipo riteniamo non possa prescindere dalla presenza massiccia di macchine agricole, dal trattore agli attrezzi per la coltivazione, passando per le piante sia esse da frutto che ornamentali, fiori, animali da produzione e da cortile, quest’anno veri grandi assenti.
Crediamo poi che sia importante il coinvolgimento degli istituti d’istruzione, avendo la fortuna di averne due, eccellenti, nelle nostre vicinanze: uno, l’Università della Tuscia, che ha una Facoltà di Agraria nota a livello nazionale, con la quale sarebbe interessante sviluppare convegni specifici, non relegati esclusivamente all’agricoltura “in sé”, ma anche al progresso tecnologico ed agli sviluppi ambientali connessi; il secondo, l’istituto agrario di Tarquinia, che potrebbe essere un vero e proprio traino per l’iniziativa nel suo complesso. Un progetto che potrebbe così essere attrattivo anche per quei giovani imprenditori del settore agricolo e per coloro che vogliono intraprendere questo percorso lavorativo, mai semplice, grazie a momenti di formazione ed informazione, magari (anche) sulle nuove tecnologie del campo (alcuni esempi: dall’agrivoltaico alle coltivazioni idroponiche/acquaponiche…), così come sarebbe opportuno per il futuro un maggior coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria, imprescindibili per programmare un piano di sviluppo complessivo del settore e del nostro territorio.
Perché poi non creare una zona tutta dedicata ai produttori del nostro territorio con esposizione dei prodotti tipici locali, che sono tante, e di qualità? un vero e proprio “villaggio” delle produzioni enogastronomiche tipiche tarquiniesi avrebbe permesso di valorizzarli e promuoverli in maniera estremamente efficace.
In quest’ottica il tutto andrebbe a giovamento anche degli operatori turistici del lido, delle attività ricettive, del comportato della ristorazione, che non possono essere relegati a “contorno” della Fiera, ma dovrebbero esserne considerati parte integrante, dandogli l’importanza che meritano.
Insomma, prendiamo atto che la revoca (evidentemente tardiva) delle deleghe all’Assessora sia una presa d’atto di più d’un passo falso, capitolata in una Fiera organizzata in maniera approssimativa, povera, contornata dall’ennesimo tentativo di tassazione ai cittadini Tarquiniesi con l’immancabile “caso-parcheggi” ed una viabilità terribile. Troviamo però che sia poco onorevole il voler addossare alla sola Assessora la colpa di un (altro) fallimento che è di tutta questa amministrazione, e dovrebbe vedere proprio Lei, Sindaco, in prima linea tra i colpevoli, perché si è persa un’altra occasione per rilanciare il nostro territorio.
Rimaniamo terrorizzati all’idea di scoprire (dal momento che rimane a lei in capo la delega al turismo) quanti altri passi falsi si faranno in vista di una stagione estiva che si preannuncia fondamentale per il nostro tessuto economico: a tal proposito, consigliamo a questa amministrazione di lavorare per tempo (ed è già tardi), diversamente da quanto fatto negli ultimi anni, coinvolgendo realmente la comunità che è chiamata ad amministrare.