Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
“Cambiare il volto di Tarquinia”. Recitava così un noto volantino della campagna elettorale per le elezioni comunali del 2019. Il programma dei primi 180 giorni di amministrazione del sindaco Giulivi era fitto di impegni presi con gli elettori e progetti mirabolanti.
Il volto di Tarquinia, in effetti, è cambiato: in peggio. C’è una navetta urbana – un tempo gratuita – che gira vuota per le strade del centro storico, progetti di riqualificazione di tutta la città mai partiti, l’incognita del bando per l’igiene pubblica, incuria e sporcizia per le strade e nelle zone periferiche. L’arroganza delle promesse elettorali si scontra, inevitabilmente, con la realtà.
Tra le imprese di maggior successo dobbiamo annoverare la condanna a morte dell’associazionismo, punta di diamante della cultura tarquiniese, duramente colpito dall’invio di comunicazioni di sfratto dai locali comunali. Neanche il Gruppo Scout, che da 40 anni insieme alla Parrocchia del Duomo si occupa di dare una “casa di valori” a tanti giovani della nostra comunità, è stato risparmiato.
E’ notizia davvero recente che, dopo il Palio delle Contrade, anche il Presepe Vivente, allestito da un’associazione di volontari capaci di creare ogni anno uno spettacolo degno di nota che dava lustro alle feste natalizie richiamando un gran numero di turisti, non potrà avere luogo. La location, infatti, era stata parzialmente spostata proprio all’interno del campetto gestito dal Gruppo Scout.
Non è nascondendo la polvere sotto ai tappeti rossi che si risolvono i problemi e si restaura quel senso di comunità che tanto ci manca, né illuminando il paese con mille luci per due settimane all’anno. Per i tarquiniesi si prospetta un Natale assai triste.
PD di Tarquinia