Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
Prima la cacciata dell’assessore Tosoni, ora le dimissioni del consigliere Costa. E siamo convinti che non sia finita qui, perché si moltiplicano le voci sui “mal di pancia” di qualche altro membro della maggioranza, ed in effetti, come stupirsi? E’ ufficialmente partita la battuta in ritirata.
Una fuga comprensibile da un’amministrazione che ha fallito su tutti i fronti e che sulla base del non dialogo, della non condivisione, della completa assenza di dialogo, di idee e di progetti è riuscita a creare un malcontento tale nella cittadinanza che ormai i suoi stessi componenti non vedono l’ora di lasciare una nave che sta inesorabilmente affondando.
Una maggioranza che è ormai completamente deflagrata, ed all’interno della quale iniziano farsi largo dei malcontenti evidenti. Ecco, giunti a questo punto a molti sarà diventato chiaro che – forse – in passato sarebbe stato opportuno riservare ascolto all’opposizione, ancor più avere il buon senso di tornare sui propri passi riguardo alcune decisioni scellerate.
D’altro canto, questa amministrazione verrà ricordata come quella di chi ha deciso di troncare in maniera netta i rapporti con buona parte del tessuto sociale cittadino, segnatamente con le associazioni, come un’amministrazione che ha completamente ignorato il mondo dello sport, che ha blindato un centro storico dal giorno alla notte senza tener conto delle istanze di residenti e commercianti che con l’organizzazione proprio del centro storico lavorano e vivono, un’amministrazione che ha basato larga parte della propria attività amministrativa sul riempire Tarquinia di telecamere e parcheggi a pagamento, dando come unico ritorno, ai suoi abitanti, complicazioni e multe.
Non può dunque far strano che malumori già palpabili divengano ora insostenibili, proprio per questo invitiamo tutti i consiglieri a fare profonde riflessioni sul ruolo istituzionale che ricoprono (lo ricordiamo, nell’interesse dei cittadini): abbiate il coraggio ed il senso di responsabilità, per una volta, di “alzare la voce” e dissentire: se siete i primi a non avere più fiducia nella vostra amministrazione, dimostratelo ora. Magari, ancor prima che dimettendovi, rendendo chiara la vostra posizione all’interno dell’assemblea nella quale siete stati eletti, votando contro ciò che non condividete senza sentirvi in dovere di portare avanti una linea politica che ha fallito e che fin troppi danni ha arrecato a Tarquinia.