Riceviamo dal Partito Democratico Circolo “Domenico Emanuelli” di Tarquinia e pubblichiamo
Apprendiamo ancora una volta con un filino di sconcerto e una gran quantità di punti interrogativi, dalla delibera di Giunta comunale n.39 del 1 marzo, l’istituzione di quattro “nuove aree pedonali urbane” in via G.B. Marzi, via Vecchia della Stazione, Corso Vittorio Emanuele e nella strada di accesso al cimitero monumentale San Lorenzo “al fine di garantire l’incolumità dei cittadini oltre che la tutela della salute, l’ordine pubblico, il patrimonio ambientale e culturale, e permettere una migliore vivibilità” all’interno delle vie interessate”.
Aree pedonali, dunque provviste di varchi elettronici di accesso e interdette non solo alla circolazione veicolare ma altresì alla sosta e fermata di veicoli in zone fuori (in alcuni casi di parecchi km) dal centro cittadino. Forse siamo noi poco arguti ma non capiamo davvero la ratio di un provvedimento tale in zone poco frequentate dai pedoni, lontane da parchi gioco o scuole. Avanzava qualcuna di quelle telecamere che abbiamo pagato a caro prezzo? Sembrerebbe l’unica spiegazione plausibile.
Il “problema parcheggio” a Tarquinia è diventato insostenibile. Palliativi come i pochissimi stalli realizzati fronte ospedale non allevieranno di certo le sofferenze quotidiane dei tarquiniesi costretti ad un “tour” di almeno mezz’ora
per cercare di parcheggiare la propria auto in una sosta regolare per non essere multati dal vituperato Autoscan. Anche il secondo parcheggio per grandezza, quello adiacente la scuola elementare, è pressoché inservibile considerate le due rampe inaccessibili in cui ancora campeggiano i moduli scolastici, ormai vuoti da più di un mese. E fioccano le multe per i genitori costretti, loro malgrado, alla “sosta selvaggia” per riprendere i figli a scuola. Le casse comunali ingrassano e noi dimagriamo.
Se non si incrementano i parcheggi (con una quota equa di stalli liberi non a pagamento) e si continuano a chiudere strade al traffico veicolare, finirà che i tarquiniesi dovranno brevettare un’auto tascabile. Mettiamoci anche la totale assenza di progetti di mobilità sostenibile e la difficoltà di un paese in salita che conta un elevato numero di anziani residenti che necessitano di accompagnamento da parte di amici e parenti.
La seconda new entry, sempre a scapito dei vessati cittadini, è l’installazione di parcometri per la sosta a pagamento (con delibera di Giunta comunale n. 27 del 1 marzo) nel parcheggio della stazione di Tarquinia. A chi giova questo se non alle casse comunali? Non certo ai pendolari che vedranno aumentato il costo del loro viaggio quotidiano verso la Capitale! Restiamo, non solo noi ma la stragrande maggioranza dei cittadini, sempre più basiti di fronte alle decisioni di questa amministrazione comunale che, in termini di viabilità, non fa altro che creare confusione e disagi ai cittadini che lavorano e vivono in una piccola città ma che sono costretti alla stessa sorte di chi vive in una megalopoli!