Riceviamo dal Movimento Civico per Tarquinia e pubblichiamo
Nel comune di Terracina è stato avviato il già contestato iter per intitolare una piazza a Giorgio Almirante e a Enrico Berlinguer dopo che il consiglio comunale aveva approvato una mozione, presentata in tal senso dal consigliere Giuseppe Talone di Fratelli d’Italia sostenendo che la stessa mozione e la relativa “cointitolazione”, era utile a favorire la pacificazione tra le due compagini politiche… quali? Una scelta votata da un totale di 12 consiglieri comunali di maggioranza, tra cui tre ex Dem.
Orbene… prima Matteo Salvini (premier della Lega) che si definisce l’erede politico di Enrico Berlinguer… ora F.d.I. che presenta una mozione comunale per far intitolare una Piazza Almirante-Berlinguer…
NO, la storia non si può azzerare, questo non è per nulla rispetto per l’avversario politico, ma pura strumentalizzazione politica!
Con la nota che segue, anche i figli di Berlinguer hanno messo in evidenza tale incongruenza… Bianca, Maria, Marco e Laura Berlinguer sostengono in una nota che è sicuramente un’importante acquisizione della nostra civiltà e del pensiero democratico il rispetto per l’avversario, così spesso oggi dimenticato. Ma riconoscere l’avversario e non considerarlo come un nemico deve avvenire a partire dalla consapevolezza delle differenze profonde e non cancellabili tra le diverse storie, le culture politiche, le identità personali e i percorsi esistenziali e ideologici. Non dimenticheremo mai quell’atto indubbiamente nobile compiuto da Giorgio Almirante quando si recò da solo a rendere omaggio a papà nella camera ardente allestita nella sede del PCI a Botteghe Oscure. Ma, detto questo – proseguono – perché mai confondere due personalità così diverse che si sono combattute su fronti che sono e restano antagonisti? Si rischierebbe di contribuire a un processo, che riteniamo nefasto, di azzeramento della storia e della memoria”. A tale dichiarazione possiamo solo aggiungere che venga immediatamente impedita l’intitolazione congiunta di una piazza ad Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante.
Siccome l’Italia è una Repubblica democratica fondata sui valori e sui principi ispiratori della Guerra di Liberazione dal nazi-fascismo, sulle esperienze e sulle culture politiche delle organizzazioni e delle personalità antifasciste che subirono le persecuzioni del regime a causa delle loro idee, sull’uguaglianza dei cittadini senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali, è inaccettabile che vengano messe sullo stesso piano personalità come Berlinguer, tenace oppositore del fascismo e del razzismo e politico impegnato ogni giorno per la difesa della democrazia e la tutela della Costituzione e Almirante, esponente del regime fascista prima e dopo l’8 settembre 1943, sostenitore delle leggi razziali, successivamente rappresentante del neofascismo italiano e avversario della democrazia e delle libere Istituzioni che, del fascismo e del razzismo fu accanito e mai pentito sostenitore.
Terminiamo adducendo che tale iniziativa costituisce un atto di revisionismo e di manipolazione storica, un insulto ai valori di democrazia e antifascismo su cui si fonda la nostra Costituzione e la nostra Repubblica… un atto gratuito di cattivo gusto e provocatorio assolutamente inutile, avente come solo obiettivo di inasprire stupidamente gli animi.
Riteniamo che le polemiche inevitabilmente innescatesi sulla vicenda dell’intitolazione costituiscano, come sempre, un modo conveniente di spostare l’attenzione dal vuoto di quest’attuale politica tutta appiattita sulla spartizione dei poteri e degli affari e oramai priva di contenuti e ideologie.
Saremo uniti assieme a tutte le ANPI del territorio nazionale per contrastare con ogni mezzo democratico ogni violazione della nostra Carta Costituzionale e ristabilire il rispetto delle leggi italiane, in particolare con quella di Civitavecchia che ha ricordato e messo in evidenza l’accostamento dell’intitolazione della piazza di Terracina con la strage del 12 agosto del 1944 a Sant’Anna di Stazzema.
Il Movimento Civico per Tarquinia