Riceviamo dal comitato “Insieme per l’Ospedale di Tarquinia” e pubblichiamo
Due ortopedici preparati e conosciuti avrebbero firmato ieri, presso la ASL di Viterbo, un contratto di incarico libero professionale per una prestazione oraria settimanale.
Cominciamo a vedere i primi frutti della nostra mobilitazione ma, se questo rappresenta un miglioramento della situazione del nostro ospedale, di fatto non abbiamo ancora ottenuto lo scopo per il quale ci siamo mobilitati.
Infatti, con queste due figure professionali a tempo parziale, non sarà possibile riaprire il reparto di ortopedia nella funzionalità di appena pochi mesi fa perché sarà impossibile coprire leventiquattro ore su ventiquattro di presenze dei medici per garantire turni diurni e notturni per la cura e il controllo dei pazienti operati. Non è certo questo il livello di qualità e di quantità delle operazioni ortopediche maggiori che si svolgevano nel nostro ospedale.
Lo avevamo già detto all’indomani del consiglio comunale,quando avevamo espresso tutta la nostra delusione per le dichiarazioni della dirigente generale facente funzioni, dottoressa Proietti, che aveva cercato di presentare in modo ottimistico il futuro del nostro ospedale rinviando a settembre le decisioni più importanti per l’ortopedia.
Sappiamo tutti che la carenza degli ortopedici si riflette anche sul pronto soccorso che, se non può contare sull’ortopedico ventiquattr’ore su ventiquattro, come per gli altri specialisti che mancano, è costretto a trasferire a Belcolle o a Civitavecchia tutte le fratture o i traumi che non si possono risolvere a livello medico.
Mancano ancora decisioni importanti sul futuro della Radiologia che vedrà nel prossimo futuro la mancanza di altri due medici.
È per questo che il comitato spontaneo dei cittadini INSIEME PER L’OSPEDALE continuerà la sua battaglia perché non possiamo sentirci soddisfatti di questo contentino.
Resta inoltre il nostro giudizio negativo sulla gestione del personale dell’ospedale di Tarquinia che non si è visto valorizzato tanto da perdere con pensionamenti che potevano essere evitati professionalità di alto livello, a cominciare dal primario di radiologia per continuare con gli ortopedici e così via.
Continuiamo pertanto la nostra protesta costruttiva con la raccolta di firme online e cartacea per far sapere ai cittadini e ai decisori politici e amministrativi che c’è un popolo che cerca di difendere i propri servizi e che cercherà di conquistare il massimo per la propria comunità.