Riceviamo dall’IIS Cardarelli di Tarquinia e pubblichiamo
Se ascolto, dimentico; se vedo, ricordo; se faccio, imparo. Il motto di una nuova metodologia didattica? Lo slogan di un innovativo approccio pedagogico? Non proprio. In realtà questa frase è stata attribuita a Confucio, saggio vissuto a cavallo tra il VI ed il V secolo avanti Cristo. Quel che ha dell’incredibile è l’attualità dell’aforismo, che riesce a descrivere alla perfezione una modalità di insegnamento e di apprendimento molto diffusa oggi: la didattica in laboratorio e laboratoriale.
Tra le scuole che ne hanno fatto un tratto distintivo c’è l’Istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, che anche in questo periodo in cui tutte le altre attività didattiche sono state svolte a distanza, ha sempre tenuto aperti ed attivi i propri laboratori di ultima generazione, creando piccoli gruppi di studenti che settimanalmente hanno avuto lezioni proprio nei laboratori di fisica, di scienze, di informatica della scuola. Il lavoro svolto in questa modalità, d’altra parte, sembra mettere tutti d’accordo, docenti e studenti, concordi nell’affermare che l’esperienza euristica strutturata rende l’apprendimento non solo più incisivo e duraturo, ma anche più piacevole e cooperativo, visto che la conoscenza è co-costruita con i compagni, sotto l’attenta regia dell’insegnante.
“È questa la didattica in cui credo fortemente”, dichiara la prof.ssa Flora Breccia, insegnante di Matematica e Fisica dell’I.I.S.S. “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, “perché consente di imparare dall’esperienza in modo naturale e divertente, non come spettatori di un film, ma come protagonisti del proprio apprendimento. I nostri alunni dell’indirizzo di Scienze Applicate studiano la fisica con le mani sugli strumenti di misura, integrando teoria e pratica”. Le risposte dei ragazzi confermano quanto asserito dalla professoressa: Valentina, Carlotta, Paolo e Matteo, studenti del terzo anno delle Scienze Applicate alle prese con esperimenti sul moto parabolico, non hanno dubbi. Lavorare in laboratorio aiuta a capire ciò che viene spiegato nelle lezioni teoriche, favorisce la memorizzazione, facilita i collegamenti e promuove il trasferimento delle competenze acquisite ad altri campi del sapere. Gli allievi si dicono inoltre tutti grati all’Istituto, alla Dirigente Laura Piroli e ai loro docenti per aver organizzato un calendario che permette a tutti i ragazzi, a gruppi, di tornare a scuola per svolgere le attività di laboratorio, ora come non mai luogo sicuro di lavoro e studio, di scoperta e ricerca, ma anche di socialità e collaborazione.
“A volte le pareti del laboratorio hanno il colore della delusione perché non sempre si raggiungono i risultati sperati. Tuttavia, la sensazione di entusiasmo e gioia quando s’individua una nuova strada che potrebbe condurre alla meta agognata vale tutta la fatica e la frustrazione”, dice la prof.ssa Elisabetta Rovenni, insegnante di Scienze Naturali, Chimica e Biologia dell’Istituto Cardarelli. “Fare laboratorio per i ragazzi significa trasformare le nozioni in azioni concrete e funzionali. Un conto è parlare delle reazioni di doppio scambio tra un sale e una base con produzione di un precipitato, un conto è sperimentare in prima persona il processo, proprio come hanno fatto questa mattina gli studenti del 4CSA”.
“L’esperienza quotidiana del laboratorio prepara al presente, contribuendo alla costruzione di ‘teste ben fatte’, ma guarda anche al futuro, perché non solo consente agli studenti di conoscere strumenti che ritroveranno in molte professionalità scientifiche, sanitare e ingegneristiche, ma spinge anche a leggere e analizzare esperienze che simulano fenomeni naturali e a elaborare modelli fisico-matematici per descriverli”, aggiunge la prof.ssa Daniela Ricci, insegnante di Matematica e Fisica del Cardarelli.
“La scuola non si ferma!”. Ecco un altro bel ritornello che abbiamo sentito tante volte negli ultimi mesi. Nel caso dell’Istituto “Vincenzo Cardarelli”, però, ha rappresentato la verità, o meglio molteplici verità, perché numerosi sono stati gli ambiti in cui ha continuato ad essere attivo. Ora se ne aggiunge un altro, visto che le attività di laboratorio, pur in un periodo difficile ed incerto come quello che stiamo sperimentando, sono più dinamiche che mai. All’IISS “Vincenzo Cardarelli” i laboratori sono aperti e funzionano, grazie ad insegnanti come le prof.sse Breccia, Ricci, Rovenni, e altri ancora, quali Glauco Antoniacci, docente di Informatica e Valerio Vignati, professore di Fisica, solo per citarne alcuni. Per questo i loro studenti potranno continuare a dire: poiché faccio, imparo.