Nove anni fa, nel pomeriggio del 6 gennaio, Tarquinia viveva una pagina triste della sua storia recente: era il tardo pomeriggio dell’Epifania del 2011, la città era in gran parte concentrata sul Presepe vivente che animava il centro storico, quando giunse drammatica e improvvisa la notizia del malore che aveva colpito Sergio Benedetti.
Era appena uscito dalla chiesa dopo aver partecipato alla santa messa, quando risalendo lungo corso Vittorio Emanuele improvvisamente crollò a terra esanime: inutili si rivelarono gli immediati soccorsi e il trasporto nell’ospedale cittadino. Poco dopo, nell’incredulità di molti, arrivò la conferma della scomparsa, che si diffuse velocemente in tutto il paese.
A nove anni di distanza, Tarquinia ricorderà la scomparsa di Sergio Benedetti lunedì 6 gennaio con una messa solenne in programma alle 17 e 30 presso la chiesa di San Giovanni. La famiglia ne dà comunicazione a tutti coloro che vorranno essere presenti a ricordare Sergio.
Una figura di riferimento per la Città, attivo negli ambiti non solo politici, ma anche associazionistici e sociali: questo era Sergio Benedetti a Tarquinia. Per oltre trent’anni aveva calcato la scena della vita pubblica tarquiniese: da politico, prima con la Dc, poi in Alleanza nazionale sino alla fusione nel PdL. Assessore, poi vicesindaco nella prima era Giulivi: e proprio in quegli anni Sergio aveva svolto con costanza il ruolo di anello di congiunzione tra amministrazione e cittadinanza, a volte anche di mediatore mettendosi al servizio delle persone con l’umiltà e la sensibilità che lo hanno sempre contraddistinto. La presenza di Sergio andava oltre la politica: da anni seguiva con passione le attività dell’Associazione Fratelli del Cristo Risorto, di cui era segretario; da sempre lo si ricorda impegnato nella banda cittadina, la “Giacomo Setaccioli”, con la quale esercitava la sua passione insieme agli amici di una vita che lo hanno accompagnato fino all’ultimo giorno. Persona che manca al paese e a tanti suoi concittadini che lo ricordano sempre con aneddoti, pensieri o con quel qualcosa di buono che lui ha lasciato a Tarquinia.