(amv) Secondo appuntamento per la rassegna “GIALLO LESTRA” venerdì 13 alle ore 17.00 alla Biblioteca Vincenzo Cardarelli, arriva Gianluca Campagna con il suo noir L’Estate del mirto selvatico,edito Fratelli Frlli. Introduce l’incontro il presidente dell’associazione culturale La Lestra Angelo Centini, che ha organizzato l’incontro, presenta la prof. Anna Maria Vinci, intervengono nelle letture Patrizia Sileoni, Elena Natali, Piero Rosati, Emanuele Scomparin. L’incontro è stato possibile grazie al patrocinio del comune, che ha anche concesso la sala della Biblioteca comunale. Dopo il successo del primo incontro con l’Innocenza della zanzara di Claudio Venturelli, arriva in città Gian Luca Campagna con L’estate del mirto selvatico. Le stagioni della vita ti aggrediscono a tradimento, ti ghermiscono l’anima e cancellano la nostalgia dei ricordi. Federico Canestri, scrittore in crisi con la moglie e in difficoltà creativa, è chiuso in una bolla indolente nel suo appartamento di Roma, finché apprende dal web che in una cavità del monte Circeo è stato ritrovato uno scheletro di un adolescente. Federico forse sa di chi sono quei resti. È lì che affiorano i ricordi su quell’estate che ti cambia, che appartiene a quel periodo dell’adolescenza in cui scopri l’amore, l’invidia, la gelosia, i tradimenti. È l’estate in cui sulle spiagge di Sabaudia la banda dei buoni, guidata da lui, detto Barabba, insieme allo sbruffone Hollywood, al timido Tasso Mannaro, alla bella Camicetta e all’impacciato Dracula, si fronteggia con la banda dei bulli, capeggiata dall’arrogante Hammer, i rissosi Crisantemo, Kamikaze e Moscarda, più le disinibite Mantide e Raffa. Federico deciderà di tornare all’ombra del Circeo per affrontare finalmente il passato, la misteriosa scomparsa di Dracula, il rapporto conflittuale col padre, la vita felice vissuta con Veronica, cercando decisive risposte nel presente. Ma chi erano veramente i suoi amici? E il padre? E lui? Lui è veramente chi crede di essere? In un doppio percorso temporale e narrativo Federico cercherà di scovare gli amici e i nemici di quell’estate che lo ha cambiato per sempre, per scoprire in un perverso gioco di verità, reticenze e bugie cosa è accaduto in quella tragica notte del 3 luglio 1990. Sebbene il romanzo di Campagna sia considerato da alcuni un noir, da altri un giallo , Campagna esordisce: “Spesso mi chiedono è un romanzo noir? No. È un romanzo d’amore? No. È un thriller? No, mi verrebbe da sbuffare. Vabbè, esce con l’editore Frilli, quindi è un giallo. Ti ho detto di no dico a chi me lo chiede. Il mio padre narrativo, Diego Zandel, dice che un romanzo è un romanzo. Un totem della letteratura italiana come Giancarlo De Cataldo dice che non esistono i toni cromatici dei romanzi, esiste il dualismo tra romanzi belli e brutti. Un romanzo è forse quando contiene e abbraccia tutti i generi, quindi sfugge alle omologazioni e ai clichè, sebbene poi da quelli parte e guai se non fosse così, affronta il mare oltre le Colonne d’Ercole, ti scaraventa in storie nuove seppure tra bonaccia e tempesta l’ambiente quello è. E invece no. Cambia il comandante, il timoniere, l’equipaggio e le terre da esplorare, anche se l’acqua è vischiosa e ti trattiene…”. “Ma noi della Lestra – riferisce l’associazione – lo abbiamo inserito in questo contesto, perché al di là del noir e giallo o non giallo, c’è un’indagine dai sapori del giallo e del noir, ci perdoni l’autore”. Gian Campagna (Latina, 1970) è giornalista, scrittore e comunicatore. Per sua stessa ammissione, scrive e legge per evitare il processo di analfabetismo di ritorno. Ha pubblicato i romanzi ‘Molto prima del calcio di rigore’ (Draw Up, 2014), ‘Finis terrae’ (Oltre, 2016), vincitore sezione emergenti al Premio Romiti e secondo al Giallo Indipendente del Salone del Libro di Torino, ‘Il profumo dell’ultimo tango’ (Historica, 2017), vincitore del premio giuria al Premio Barliario di Salerno.