Un grido d’allarme che diventa protesta, con i trattori schierati, i colpi di clacson e gli striscioni per far arrivare a tutti le enormi difficoltà del momento: ieri mattina hanno scioperato gli imprenditori agricoli di Tarquinia. Lo hanno fatto lasciando il lavoro per una mattinata e dandosi appuntamento presso la cooperativa Pantano e la Centrale ortofrutticola. Il presidio è attivo anche stamani, in vista di una manifestazione di maggiore impatto e dimensioni in programma nei prossimi giorni.
Al centro della protesta, il vertiginoso aumento del gasolio e dei carburanti subito nelle ultime settimane, ma in generale l’impennata dei costi delle materie prime che rendono di fatto una remissione il lavoro sui campi.
A riassumere lo sconforto e la preoccupazione della categoria, gli slogan sugli striscioni – da “Cambiamo il sistema, non i prezzi” a “Basta elemosina” a “La burocrazia fa più danni della grandine” – ma nel dettaglio entrano alcuni imprenditori. Che spiegano come, stante la situazione attuale, lavorare comporta in pratica rimettere, in un settore che naturalmente non può fermarsi. Che va avanti, nonostante tutto, nonostante il perdurante stato di siccità che si somma alle difficoltà del caro prezzi. Che a Tarquinia in particolare vive ancora della svantaggiosa contraddizione di una distinzione tra aree svantaggiate e non che invece che aiutare danneggia, ulteriormente, le aziende della città. Dal racconto degli agricoltori, la sensazione è che quest’anno verranno ampiamente ridotte le superfici coltivate, per ottimizzare e riuscire a strappare prezzi migliori alla grande distribuzione.
Quali le richieste? “Ci serve aiuto, a livello governativo. Serve una presa di posizione decisa, concreta. Serve, soprattutto, che per una volta sia lo Stato, il Governo ad ascoltare noi”. Un appello raccolto da tante realtà imprenditoriali cittadine, presenti ieri con i mezzi e le braccia conserte. Presenti anche rappresentanti del Comune di Tarquinia, a partire dal vicesindaco Serafini, che ha ribadito la necessità, più volte affrontata anche in passato, di inserire Tarquinia tra le aree svantaggiate, cosa sinora mai avvenuta. Al presidio anche la consigliera Gabrielli, di Monte Romano, che ha esteso l’allarme alle aziende agrituristiche e a quelle zootecniche, con prezzi per mangimi, elettricità e carburanti praticamente triplicati.