Una lettera durissima, indirizzata al sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi e firmata dall’architetto Angelo Centini, presidente dell’associazione culturale La Lestra, sodalizio a cui nome il documento è stato girato alla stampa.
Un attacco di una realtà associativa a un primo cittadino e un’amministrazione che ha pochi precedenti nella storia della città e che, oltre alla denuncia dei rapporti tra La Lestra e il Comune, spazia su critiche esplicite e afferenti tanti aspetti delle decisioni politiche e amministrative di Giulivi.
Il quale, secondo Centini, “con arroganza e irriverenza verso i cittadini, ha inserito alcuni suoi dipendenti in ruoli chiave del comune – vice Sindaco e Presidente del Consiglio, attivato la ZTL creando non pochi problemi ai commercianti e ai cittadini, quintuplicato il numero dei posti macchina a pagamento”. Nel documento, che Centini ha pubblicato integralmente sul proprio profilo Facebook, attacca poi Giulivi sulla viabilità, dall’Acquetta a via Vecchia della Stazione, passando per via di Poggio Ranocchio, a detta di Centini a causa dei rapporti difficili con La Lestra stessa.
E ancora attacchi sull’autoscan (“tartassa i cittadini”), sul bando sul servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani bloccato (“a tutt’oggi con più di cinque anni di proroghe non è stato ancora affidato”), sulla protezione civile comunale (che “ha sciolto di fatto e era un fiore all’occhiello della città”) sino all’urbanistica: sotto i riflettori, nella lettera di Centini, il cambio di destinazione d’uso del nuovo parcheggio a pagamento all’ospedale, la revoca dell’incarico all’architetto Cervellati per la redazione del Piano Regolatore Generale Comunale e la scelta da parte del primo cittadino di mantenere la delega all’Urbanistica anche dopo la contestazione degli abusi edilizi al Giglio di un paio d’anni fa.
Il finale del testo, poi, è tutto sui rapporti con le associazione. Secondo il presidente de La Lestra, Giulivi “ha mostrato non poca indifferenza e ostracismo verso l’associazionismo culturale e sociale, vera ricchezza della città” e “si è rifiutato di incontrarmi in qualità di presidente dell’associazione La Lestra dimostrando ancora una volta i suoi limiti e la sua mediocrità nel capire che il dialogo è il sale della vita e che senza di esso non c’è futuro”.
“Grazie alla Sua politica del tutto chiuso, del non dialogo, delle multe – continua l’affondo della Lestra – e con un centro storico e periferie urbane in abbandono questa città di certo non trasmette all’esterno un’immagine di una città ospitale ed efficiente capace di concorrere con stile e a pieno titolo con altre realtà territoriali presenti”.
“Noi a differenza di Lei – la presa di posizione, evidentemente a nome degli associati, che appare come una base di programma per il futuro cittadino – pensiamo ad una città aperta al dialogo, ospitale e disponibile, piacevole e culturalmente creativa e concreta, con tanti servizi per il tempo libero e con i suoi monumenti sempre aperti. Una città che sappia programmare il suo sviluppo e affrontare i problemi con maturità, saggezza e coerenza sempre nell’interesse del bene collettivo. Oggi sappiamo che ciò non è possibile ma domani sicuramente si, abbiamo il coraggio e tanta voglia di cambiare”.