Riceviamo dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e pubblichiamo
Dopo il riscontro di pubblico della conferenza del professor Francesco di Gennaro, giovedì 16 luglio alle ore 21.00, nella lizza della Torre di Dante continuano le conferenze di archeologia subacquea con Massimo Sonno, subacqueo professionista che per anni ha collaborato con la Soprintendenza archeologica e con le università, in particolare con l’Università degli Studi della Tuscia, in operazioni di recupero e di tutela del patrimonio culturale sommerso.
Nel 1977, nell’ambito dell’associazione culturale dei lavoratori elettrici ARCA, ha fondato una sezione di Archeologia subacquea (prima volta a Civitavecchia) con lo scopo di tracciare una carta archeologica dei fondali civitavecchiesi, presso cui ha tenuto corsi di “Introduzione all’archeologia subacquea”. Dal 1969 fa parte dell’Associazione “Centumcellae” che figura tra i partnership di questo nuovo ciclo di conferenze, che ricordiamo si svolge con la collaborazione della ASD Assonautica Tarquinia “Giuseppe Maffei” e il patrocinio del MIBACT e dell’Ente Università Agraria di Tarquinia. Interessante l’argomento trattato in questo secondo appuntamento, “Attività agricole nell’arco del Mignone. I reperti raccontano”, in cui verranno analizzati i ritrovamenti nell’entroterra civitavecchiese di macine da grano, pestarole per la produzione di vino e mole olearie, mettendoli a confronto anche con rinvenimenti sui carichi di relitti di imbarcazioni antiche per capire quale era la produttività a cui queste macchine erano legate.