Riceviamo e pubblichiamo
Marcello Silvestri, Massimo Luccioli, Patrizio Zanazzo, Giovanni Calandrini e Massimo Bordo sono solo alcuni degli artisti tarquiniesi che parteciperanno alla nona edizione della rassegna Tra i rami dell’arte, dall’11 al 13 agosto, dalle 19 alle 24, nel parco “Felice De Sancits” a Tarquinia. Marcello Silvestri, artista veronese dagli anni Settanta a Tarquinia, ha esposto negli ambienti più prestigiosi dell’arte contemporanea a Parigi, New York, Roma, Bruxelles e Osaka e collaborato negli ultimi anni con le Università di Cambridge, Oxford e con l’University College London. Sue, tra le altre, l’opera scultorea in bronzo “Gabbiani” installata sulla scalinata d’ingresso del palazzo comunale di Tarquinia, ispirata all’omonima poesia di Vincenzo Cardarelli. Silvestri presenta una selezione dei suoi lavori che dall’inizio degli anni Duemila con forza, materia e colore affrontano i temi dell’inquietudine umana, dell’urgenza ecologica, della sua passione per la musica, del legame tra fede e arte attraverso una nuova grammatica astratta in cui emerge immancabilmente il segno della salvezza e il tema della speranza.
Con un originale omaggio al luogo in cui si tiene la mostra, Massimo Luccioli, finalista del Premio Faenza 2023 torna a Tra i rami dell’arte portando il ritratto scultoreo del poeta tarquiniese Titta Marini, insieme ai disegni di studio dell’opera, realizzati quando ancora era studente dell’Accademia di Belle Arti. “Titta Marini era il proprietario del “castelletto”, fatto edificare su suo disegno, da lui nominato Rocca Scannacavalli per la vicinanza al mattatoio – affermano gli organizzatori della rassegna -. Sorto nell’orto citato anche da Vincenzo Cardarelli, che lì conobbe Titta Marini, il “castelletto” è oggi dimora di Bruno De Sanctis, detto “Gnocchetto”, tra i proprietari del parco “Felice De Sanctis””.
Presente con opere permanenti che impreziosiscono molti angoli del parco “Felice De Sanctis”, l’eclettico scultore Patrizio Zanazzo, romano di origine, tarquiniese di adozione, partecipa con un’interessante composizione di opere realizzate con tecniche e materiali diversi. Nel suo lavoro il fascino della sapiente e talentuosa lavorazione della materia si unisce all’opportunità di utilizzare l’arte per esprimere e veicolare un messaggio più sottile e profondo verso coloro che siano disposti a percepirlo. Marmo, cemento, bronzo, resina, ferro, plexiglass sono i materiali con cui ama esprimersi, proponendo opere che spaziano dal classico al contemporaneo realizzate nella sua “moderna bottega rinascimentale” nel centro storico di Tarquinia.
Scultore e ceramista Giovanni Calandrini sopranominato “Calandro” dal suo maestro e amico Sebastian Matta si definisce “scultore etrusco”. È “padre” delle ultime generazioni di vasai e ceramisti che animano vivacemente i laboratori artigianali di Tarquinia. Le sue opere sono esposte in numerose collezioni private italiane ed estere, nella sala consiliare del palazzo comunale di Tarquinia e a piazza Trento e Trieste dove ha realizzato un pannello scultoreo insieme allo scultore Stefano Todini. Sarà presente con “Dialogo interiore” opera in terracotta refrattaria realizzata a quattro mani con l’artista belga Nicky Peetermans, che “sedurrà” gli ospiti della rassegna esponendo anche alcune delle sue famose donne foglia in terracotta bianca.
Sempre presente, Massimo Bordo è un fine ceramista che attualizza con il suo lavoro l’antica tradizione ceramica etrusca coniugando forme e tecniche dal passato con uno sguardo al futuro che non trascende mai dalla cultura classica cui resta fortemente legato. Insignito quest’anno del Premio internazionale d’arte Zeus 2023 conferitogli dall’accademia “Italia in Arte nel Mondo”, Fabrizio Berti è un pittore impressionista contemporaneo per cui l’arte è vocazione e l’osservazione diviene vero senso del contemplare dal suo studio coloratissimo e vivace nel cuore di Tarquinia. Porta a “Tra i rami dell’arte” due opere che ben rappresentano il suo lungo percorso artistico, la sua sensibilità espressa nel tratto, nel colore e nella scelta dei soggetti che ama dipingere e raccontare.
Ci sarà il ceramista emergente Fabio Castelli. Sua è l’immagine selezionata per la realizzazione della campagna pubblicitaria dell’evento 2023 raffigurante il dettaglio di una delle opere esposte nella passata edizione, in cui l’ispirazione etrusca, vera e propria passione dell’artista, si traduce in chiave contemporanea. Negli ultimi anni Fabio Castelli, dopo l’apertura di un suo atelier nel centro storico di Tarquinia, ha partecipato a numerosi eventi espositivi sia a livello regionale che nazionale tra cui recentemente il Premio Vittorio Sgarbi – Isabella d’Este 2023.
Parteciperà Simona Calandrini, figlia d’arte, ceramista e pittrice, che, negli ultimi anni, si è dedicata alla produzione di oggetti di arredamento e design in terracotta e metallo fuso e alla realizzazione di laboratori artistici come quello delle Colombine di Tarquinia che, per la prima volta, partecipano alla rassegna. “Una presenza importante quella degli artisti di Tarquinia – dichiarano gli organizzatori -, che testimonia la vivacità artistica della nostra città e ci mostra come il tessuto sociale sia impregnato di creatività e di un certo spirito mai sopito, frutto di secoli di eredità artistica. Questo è un luogo magico, come ci disse il critico d’arte Philippe Daverio. Un luogo in cui si percepiscono energie particolari, in cui tutto, dal macco all’aria, parla della ricchezza artistica della civiltà straordinaria che ha popolato e animato queste terre. Focus particolare di questa nona edizione è proprio la ceramica, omaggio al riconoscimento di Tarquinia quale città di antica ed affermata tradizione ceramica e al suo ingresso nell’Associazione Italiana Città della Ceramica”.
Stefano Todini porta una scultura dal titolo “UOMO N – UOVO” realizzata con travertino rosso persiano. L’uovo, simbolo etrusco collegabile alla dea madre è visione del cosmo come unico essere vivente fatto di tante creature, universo immortale che si rigenera auspicio di nuova generazione di esseri umani consapevoli e responsabili. Torna il fotografo anglo-tolfetano Enrico Ingle, da anni apprezzato dal pubblico di Tra i rami dell’arte, con il suo lavoro volto a cogliere l’essenza del soggetto fotografato, inviterà i visitatori ad essere protagonisti di alcuni scatti presso la postazione appositamente allestita lungo il percorso espositivo. Sarà presente Angelo Bonarelli, vincitore di concorsi fotografici nazionali, medaglia di bronzo all’“International Photography Art Salon of FotoclubPro Arad 2020”, premiato con menzione d’onore al concorso “Street Life”2023 per la sua partecipazione al Djerba Photographic Salon 2023, pubblicato sul prestigioso Magazine “Image Mag”, che propone due opere su lastra in alluminio dedicate all’architettura anni 30 dell’EUR: il palazzo delle Civiltà, il Colosseo quadrato. Alla sua prima presenza Andrea Ferrara, eclettico musicista, fotografo, scrittore romano, che presenta l’opera “La Musica in uno scatto” in cui un brano sarà associabile ad una fotografia.
Tra le novità, la partecipazione del gruppo di piccoli artisti della scuola di pittura dell’artista Sandra Inghes che da qualche anno vive e lavora a Tarquinia ed è stata già ospite della mostra. “Per la prima volta apriamo le porte ai bambini (il più piccolo ha 7 anni) cui dedichiamo una sezione del percorso espositivo – concludono gli organizzatori -. Non dobbiamo temere di avvicinar ei bambini all’arte- spiegano gli organizzatori”. dobbiamo portarli alle mostre, abituarli a frequentare esposizioni e musei, avvicinarli alla creatività e alla bellezza. L’Italia è fatta di questo e le nuove generazioni devono essere avvicinate all’arte e all’artigianato, soprattutto in luoghi come Tarquinia in cui ci sono tante occasioni di stare in contatto con gli artisti del posto”. Tra i rami dell’arte è organizzata dalla Pro Loco Tarquinia con la proprietà del parco “Felice De Sanctis” e gode del patrocinio e del contributo del Comune di Tarquinia. Il biglietto d’ingresso è di 8 euro, fino a 14 anni gratuito, acquistabile sul posto.