Si chiude stasera un’edizione 2023 del Festival di Sanremo pronta a registrare record di ascolti dalla prima all’ultima serata: e se a dominare con le prime esibizioni è stato Marco Mengoni da Ronciglione, brillante talento canoro della Tuscia, anche Tarquinia in qualche modo si ricava i suoi spazi in un festival via via più social. Ecco, perciò, alcune curiosità che legano il Festival alla città etrusca.
Partendo da moda e outfit: la campionessa mondiale di pattinaggio Francesca Lollobrigida, ospite a Sanremo nelle scorse serate, si è infatti presentata al Teatro Ariston con indosso un capo da cerimonia dell’atelier Mara Spose di Tarquinia: una notizia celebrata sui social dell’atelier, con scatti che mostrano l’eleganza della campionessa che, nell’occasione dell’intervista in diretta TV, ha donato una sua divisa da gara ad Amadeus e Gianni Morandi.
Presente a Sanremo anche Daniela Di Rocco, che dopo una serie di audizioni ha selezionato tramite la scuola Musicality artistiche si sono esibiti, ciascuno con un proprio brano, a Casa Sanremo Live Box nella settima del Festival.
Un altro legame tra Tarquinia e l’edizione di Sanremo che sta per chiudersi passa da Mr Rain: la rivelazione, assieme a Lazza, di queste serate fu, nel 2018, protagonista del Sottosuono Music Festival al Lido, portando in riva al mare una tappa del suo tour di allora, “Butterflyeffect”.
I più nostalgici, in realtà, ricordano con emozione il concerto tarquiniese di un altro, grandissimo protagonista all’Ariston: il 7 agosto 1990, infatti, nel cuore di Tarquinia Lido arrivò addirittura Gianni Morandi, in una serata che rimane storica in tema di esibizioni in città di grandi artisti nazionali.
Continua, insomma, la tradizione tarquiniese a Sanremo: indimenticabili le serate ad attendere prima i Dear Jack, quindi l’Alessio Bernabei solista salire sul palco dell’Ariston: in uno di quegli anni, addirittura, furono ben tre i tarquiniesi protagonisti nella stessa edizione, con Patrizio Rattò che tornò al Festival dopo aver ballato, qualche anno prima, con Raffaella Carrà e Silvio Padovani nel coro che accompagnò per l’occasione l’esibizione di Sergio Sylvestre.