Riceviamo dall’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi Civitavecchia-Tarquinia una richiesta di rettifica in base all’articolo 8 della legge sulla stampa che di seguito pubblichiamo
Gentile direttore, le scrivo in merito all’articolo “Il catafalco del Cristo Morto alla Santissima Trinità esposto tra muffa e sporcizia” (in realtà sulla nostra testata il titolo è “Tarquinia, la Chiesa della Trinità si presenta per il Venerdì Santo in pessime condizioni: la protesta dei fedeli”, ndr) pubblicato online martedì 11 aprile per precisare alcune delle informazioni riportate e rispondere a quanto il suo giornale chiede alla diocesi di Civitavecchia-Tarquinia.
Anzitutto mi preme puntualizzare che venerdì scorso non vi è stata alcuna esposizione o apertura al pubblico della chiesa della Santissima Trinità, in quanto ritenuta ancora non agibile per ospitare i fedeli. La chiesa è rimasta aperta meramente per motivi di servizio ed esclusivamente per alcuni organizzatori della processione, perché parte del vestiario del corteo della Passione viene conservato in locali attigui all’edificio.
Negli anni scorsi inoltre l’edificio sacro è stato oggetto di importanti opere di ristrutturazione e messa in sicurezza finanziate dalla diocesi, con il contributo della Conferenza episcopale italiana, in modo particolare per quanto riguarda il tetto. Non sono invece ancora iniziati i lavori per il risanamento degli interni. Le muffe e i muri scrostati sono infatti il risultato di anni di infiltrazioni ora sanate in modo strutturale. I banchi e altre suppellettili accatastate in Chiesa sono dovute a concomitanti lavori in altre chiese e saranno sgomberate nelle prossime settimane.
Proprio questi motivi hanno portato la parrocchia e gli organizzatori della processione del Cristo Morto ad esporre le statue presso la chiesa del San Leonardo ed evitare così l’accesso dei fedeli nella chiesa della Trinità.
Accogliamo con rispetto la denuncia di Fabrizio Ercolani sul vostro giornale, motivo per invitare coloro che lo desiderano a contribuire ai lavori di ristrutturazione della chiesa. Ci rammarica però, proprio per gli ottimi rapporti della Curia con il vostro giornale, di non essere stati interpellati per la stesura dell’articolo. Il giornalista Ercolani avrebbe potuto dare la notizia in modo più completo interpellando il parroco o uno dei referenti della diocesi.