Riceviamo dalla Polizia di Stato e pubblichiamo
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.
La Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Tarquinia all’esito di un’attività d’indagine avviata a seguito di atti vandalici perpetrati in danno di una cabina elettrica di proprietà del Comune ha denunciato alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Roma due giovani romani ritenuti responsabili del reato di danneggiamento aggravato per aver reso inservibili programmi informatici e informazioni di un Ente Pubblico.
I due minorenni erano stati identificati da personale del Commissariato di Tarquinia, intervenuto nella zona del Lido a seguito di segnalazioni al 112 inoltrate da alcuni utenti che avevano segnalato il comportamento molesto dei giovani, rivolto anche agli arredi urbani e ai cassonetti di raccolta dei rifiuti presi a calci dai giovani poi indagati.
Nella circostanza i due minori, accompagnati da due ragazze, sono stati affidati ai rispettivi genitori con l’invito a mantenere un comportamento civile.
Il giorno seguente, tuttavia, alcuni tecnici del comune incaricati di verificare il malfunzionamento del sistema di videosorveglianza causato da un’interruzione dell’alimentazione elettrica, avevano rinvenuto, a poca distanza dal luogo in cui erano stati identificati i suddetti giovani, una cabina tecnica di alimentazione e gestione delle telecamere completamente divelta dalla sua sede e per tale ragione resa inservibile.
Il recupero dei filmati registrati sui server del sofisticato sistema di videosorveglianza e la successiva analisi consentiva a personale della polizia giudiziaria del Commissariato di Tarquinia di accertare che gli autori del danneggiamento della cabina corrispondevano ai due ragazzi identificati la sera precedente dagli agenti della volante. Gli stessi, infatti, erano stati ripresi mentre prendevano a calci la cabina staccandola dalla sua sede e rendendola inservibile con il conseguente blocco delle riprese di videosorveglianza.